Piero Chiambretti, durante il programma Donne sull’orlo di una crisi di nervi, su Rai 3, intervista Vittorio Feltri, autore del libro Il latino lingua immortale, fresco di stampa. Molti siti, tra cui quelli del Messaggero e di Leggo, riportano una battuta pronunciata in trasmissione dal direttore editoriale del Giornale: «Sono sicuro che i magistrati ormai non hanno più grande dimestichezza con il latino perché, altrimenti, dovrebbero sapere che “in dubio pro reo”, invece per loro “in dubio contra reo”, nel dubbio condannano». In realtà la preposizione latina contra regge esclusivamente l’accusativo e non l’ablativo come pro. Quindi l’espressione corretta doveva essere «in dubio contra reum».
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Paola Nicoletta Spinelli, nipote di Nicolò Carosio, intervistata sul Corriere della Sera da Massimo A. Veronese, alla domanda «La chiamava con qualche vezzeggiativo?», risponde con la seguente corbelleria: «Vezzeggiativo direi di no. Mi chiamava Barabba come il bandito crocifisso». Quindi il ribelle zelota fu giustiziato sul Golgota e Gesù Cristo non venne messo in croce, di conseguenza la resurrezione non è mai avvenuta. «Quasi gol», avrebbe commentato il nonno telecronista.
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Montesquieu, misterioso editorialista della Stampa, si dimostra, in fatto di memoria, invecchiato quanto lo scrittore francese morto 269 anni fa, dal quale ha mutuato il nom de plume. Riferendosi ai governi della Repubblica, afferma: «In trent’anni e passa di centrodestra e poi destra». Dal 1994 al 2011 il centrodestra ha governato per circa 9 anni e mezzo sotto la guida di Silvio Berlusconi. Aggiungendo il biennio di Giorgia Meloni, non si arriva a 12. Meno della metà degli anni indicati dallo svagato Montesquieu.
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Nell’editoriale di prima pagina intitolato «Per mettere in difficoltà esecutivo e maggioranza / Il Pd si mette a far guerra all’Italia», che denota lo sforzo di mettercela tutta, Maurizio Belpietro, direttore della Verità, parla di una storia che è stata «rivelata dalla Faz, uno dei più importanti quotidiani tedeschi». Sarà il giornale dei faziosi? O dei «fazisti»? O di Fazzolari, nel senso di Giambattista, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri delegato da Giorgia Meloni all’attuazione del programma di governo? Chissà. Più avanti Belpietro insiste: «Tutto ciò è in linea con i desideri dei socialisti europei, in particolare di quelli tedeschi, a cui, secondo la Faz, verrebbe l’orticaria nel caso in cui a Fitto fosse dato un ruolo importante ai vertici dell’Unione». Era il caso di precisare, per i non addetti ai lavori, che la testata Faz in Germania non esiste. Trattasi infatti dell’acronimo sbrigativodi Frankfurter Allgemeine Zeitung, autorevole giornale di Francoforte sul Meno. In un successivo editoriale, Belpietro cita «i recenti risultati dell’Alternative fur Deutschland». Ma in tedesco für («per») si scrive con l’Umlaut.
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Dalla pagina Facebook della Repubblica: «Le strategie adottate per tener lontani i cinghiali non sono bastate, e così hanno studiato uno stratagemma che sta funzionando: tenere la radio accesa di notte. La musica spaventa gli istrici, che se ne stanno ben distanti». Questi o quelli per lor pari sono.
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Michaela Valente sul Corriere della Sera parla dei «precursori degli 007 inglesi». Ora, gli 007 sono solo inglesi, tuttavia, a ben vedere, anche questo è sbagliato. 007 nel senso di Bond, James Bond, il personaggio uscito dalla penna del romanziere Ian Fleming, è scozzese. E, nel senso di agente segreto della Corona, è britannico.
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Titolo dal sito di FQ Magazine, mensile del Fatto Quotidiano: «Pitone le si avvinghia addosso mentre lava i piatti in cucina e la tiene immobilizzata per oltre due ore: “Era molto grosso, l’ha morsa sulla gamba”. Il rettile da 40 metri di lunghezza e 20 kg di peso ha iniziato lentamente ad avvolgere la donna». Cioè era lungo quanto l’altezza di un palazzo di 10-12 piani? Doveva provenire da un altro pianeta, considerato che il pitone più lungo visto finora era un esemplare di Python reticulatus (pitone reticolato), catturato in Malesia nel 2016: misurava circa 8 metri. Questa specie è notoriamente la più lunga tra i rettili e di solito non supera lunghezze medie che variano dai 3 ai 6 metri.
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La memoria gioca un brutto scherzo a Marco Imarisio, firma di sicuro mestiere del Corriere della Sera, in un articolo sui dissidi che lacerano il Movimento 5 stelle: «Così, nel momento del trionfo, mentre Di Maio dichiarava sconfitta la povertà del balcone di piazza Venezia, e al tempo stesso attaccava le Ong che salvavano i migranti nel Mediterraneo, si compie la mutazione definitiva». Benito Mussolini si sarà rivoltato nel sacello di Predappio. (Il poggiolo da cui nel settembre del 2018 l’allora vicepremier Luigi Di Maio si lasciò andare allo sgangherato proclama era quello di Palazzo Chigi).
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Sulla Verità, Paola Bulbarelli intervista Franz Botré, editore e direttore dei periodici Arbiter, Kairós e Spirito di Vino, il quale ha appena pubblicato il libro-magazine Kairós Watches & Collectors, con i prezzi di mercato di 2.024 orologi da polso d’epoca, battuti nelle più importanti aste internazionali nel corso del 2023. E fa dire all’intervistato: «Tudor, che non è un vintage, è andato abbastanza bene: uno modello da 5.7.000 euro è andato venduto a 53.000 euro». Sorvolando sull’incongruo articolo uno, e tenuto conto che l’editore parlava e quindi non poteva dettarle «5.7.000», restiamo in attesa di sapere da Bulbarelli di che cifra si tratti.
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Giacomo Salvini sul Fatto Quotidiano: «Ma alla fine il ministro che da giorni è sotto ricatto della sua ex amante, Gennaro Sangiuliano ha dovuto capitolare». Sta parlando di due diversi ricattati? In ogni caso, sintassi davvero brillante.