INCHIESTA CORRUZIONE E CONCUSSIONE: I PM VOGLIONO SENTIRE ZANNINI.  OGGI CONVOCATO DAVANTI AI MAGISTRATI.IL CONSIGLIERE AVEVA GIA’ MANIFESTATO LA VOLONTA’ DI CHIARIRE MA POTREBBE ANCHE AVVALERSI DELLA FACOLTA DI NON RISPONDERE. NUOVI RISVOLTI PER UNA GARA A TEANO CHE NON RIESCE AD ESSERE ASSEGNATA A CAMPOLI.

Il consigliere regionale Giovanni Zannini, destinatario la scorsa settimana di una perquisizione giudiziaria legata ad un’incolpazione provvisoria di concussione e corruzione, sarà sentito domani (martedì 8) dai pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito dell’inchiesta che, oltre Zannini, vede indagate sette persone tra cui il dirigente della sanità regionale Antonio Postiglione; gli imprenditori Alfredo Campoli, Luigi e Paolo Griffo, padre e figlio e altri due imprenditori del Napoletano, Ciro Ferlotti e Giuseppe Ruggero. A convocare Zannini sono stati i sostituti Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano che nei giorni scorsi hanno sentito altre persone oggetto delle perquisizioni. Zannini, difeso dall’avvocato Angelo Raucci, potrà anche avvalersi della facoltà di non rispondere. Si tratta di un approfondimento che gli inquirenti della Procura sammaritana guidata dal magistrato Pierpaolo Bruni, a seguito delle attività di perquisizioni eseguite dai carabinieri di Aversa nei giorni scorsi che potrebbero riguardare anche chiarimenti su quello finora estrapolato dalle copie forensi dei dispositivi sequestrati. Il materiale acquisito è notevole, ma non si esclude che entro domani possano essere già a disposizione i primi contenuti a cui si è data la priorità per l’elaborazione dei dati. Ovviamente, il consigliere regionale vicino al Governatore Vincenzo De Luca, se riterrà, potrà chiarire passaggi e dettagli riguardanti le ipotesi di reato contestate. La volontà di essere sentito fu peraltro manifestata da Zannini lo stesso giorno delle perquisizioni attraverso una nota stampa. «Confido nell’operato della magistratura a cui ho fornito la massima collaborazione e nei prossimi giorni chiederò di essere ascoltato dagli inquirenti per fornire loro tutte le spiegazioni e dimostrare la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati». Il presidente della VII Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile del Consiglio regionale della Campania aveva anche chiarito «che ho pagato sia il viaggio che i motorini, come risulta da regolare bonifico che fornirò ai magistrati» indagato ribadendo la fiducia nell’autorità giudiziaria. Intanto, a Mondragone, soprattutto ieri mattina, nonostante la giornata solare, si è registrato il segno profondo che ha lasciato in questi giorni la vicenda giudiziaria. La tradizionale corsetta domenicale sul lungomare riportata quasi puntualmente sul profilo social del politico mondragonese, spesso attorniato da amici e rappresentanti dell’amministrazione comunale, ha lasciato il posto a un silenzio quasi irreale. L’inchiesta, in ogni caso va avanti, e potrebbe allargarsi o fermarsi agli atti allo stato in mano agli investigatori: ovviamente, si tratta di ipotesi di reato e quindi gli indagati sono considerati innocenti fino a sentenza definitiva. Intanto, emergono altri risvolti da un affidamento di lavori che avrebbe dovuto eseguire l’imprenditore Alfredo Campoli indicato da Zannini ad un consigliere comunale di Teano che si è molto attivato – anche presso un architetto responsabile dell’area territorio – per sponsorizzare la figura di Campoli per unto riguarda una gara sulla riqualificazione da eseguire in località Sant’Antonio. Alla fine, il bando, in questo caso, l’ha vinta una ditta estranea ai fatti perchè sia la società di Campoli che altre due indicate per fare le sue veci, non avevano i requisiti richiesti dalla cosiddetta piattaforma Mepa. Da registrare anche una frase captata da un interlocutore che si trovava con Campoli dopo avere appreso la notizia il quale commentava ‘Anche qui Giovanni non è riuscito a fare nulla’. Per gli inquirenti, però, i lavori pubblici dei Comuni, in primis Teano, verrebbero affidati sulla base di interferenze chiare e decisive della politica che imporrebbe ai dirigenti gli imprenditori cui assegnare i lavori sulla base delle scelte cautelari.

FONTE: DI BIAGIO SALVATI CRONISTA GIUDIZIARIO DE IL MATTINO

DAILY MAGAZINE

 

L’asse politico che unisce Zannini e Magliocca ai consiglieri regionali di Italia viva

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L’Editoriale di Antonio Arricale – Non sappiamo se questo martedì è il giorno della svolta nell’indagine che vede coinvolto – con l’accusa di corruzione e concussione – il consigliere regionale Giovanni Zannini.

Il presidente della 7ma Commissione regionale (Ambiente) infatti, sarà ascoltato dai giudici, come del resto aveva anch’egli richiesto. Certo, Zannini potrebbe anche avvalersi della facoltà di non rispondere, nel senso che, su aspetti specifici eventualmente contestati dai pm, potrebbe decidere di tenere la bocca chiusa.

Non sappiamo, infatti, quanta parte e di che peso è il materiale delle copie forensi che intanto sta emergendo da telefonini e apparecchiature elettroniche sequestrate anche agli altri indagati (sei persone). Ed è proprio questo l’aspetto che in queste ore, se non tremare, sta facendo vivere con forte ansia un po’ tutta la classe politica della provincia di Caserta. Il timore, infatti, è che da una banale – si fa per dire, naturalmente – inchiesta giudiziaria, con effetto domino, possano via via emergere o trovare conferma anche fatti e misfatti finora soltanto sussurrati tra gli addetti ai lavori. Insomma, che da una palla di neve venga giù una valanga.

Volendo dare, infatti, ascolto alle solite malelingue – le stesse che, guarda caso, da mesi parlano di un malcostume diffuso, a tutti i livelli, negli enti amministrativi locali – è proprio sull’asse Zannini-Provincia di Caserta-consiglieri del gruppo regionale di Italia Viva, che i telefonini sono diventati improvvisamente muti.

In particolare, è sul Palazzo della Provincia che è puntata la massima attenzione, avendo l’ente capacità di spesa notevole, sia direttamente e sia indirettamente, attraverso gli enti strumentali di cui è azionista unico. E qui non può non citarsi la società Gisec Spa, Gestione impianti e servizi ecologici casertani, alla cui gestione afferiscono lo Stir (l’impianto di tritovagliatura), i siti di stoccaggio dei rifiuti (Villa Literno, Brezza, Marcianise, Ferrandelle e Santa Maria la Fossa) e le discariche (Marruzzella, Parco Saurino, Bortolotto e Lo Uttaro). Settore, in generale, assai sensibile, come del resto la storia insegna.

A seguire, c’è l’Idrico Terra di Lavoro (dove Zannini avrebbe deciso il Cda, ed in occasione del rinnovo dell’Ente idrico campano, Eic, organizzato sia le liste del centro-sinistra, che quelle del centro-destra). Ancora, c’è l’Agis (Agenzia per la gestione degli impianti sportivi provinciali) alla cui presidenza è stato posto Emiliano Casale, assessore inquisito (per altre vicende) del Comune di Caserta. Infine, Terra di Lavoro spa, la società in house providing che si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni immobili e delle caldaie.

Insomma, allineare le manovre politiche – di cui il gran maestro cerimoniere è unanimemente ritenuto appunto Zannini – con gli interessi (leciti, per carità, fino a prova contraria) espressi dall’ente Provincia guidata da Giorgio Magliocca e le aspettative dei consiglieri e dei rappresentanti regionali di Italia Viva, che afferiscono alla stessa maggioranza del presidente De Luca, alla fine è solo un gioco da ragazzi.