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PREVISTI SVILUPPI ECLATANTI PER L’INCHIESTA SUL MALCOSTUME POLITICO IN PROVINCIA DI CASERTA
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Il giorno dopo l’ondata di perquisizioni e sequestri disposti dalla magistratura sammaritana ed effettuati dai carabinieri del comando provinciale su Giorgio Magliocca, presidente della Provincia e sindaco di Pignataro Maggiore (dimessosi ieri dai rispettivi incarichi) il quadro che emerge rivela uno scenario complesso di rapporti, appalti sospetti e presunti accordi illeciti tra imprenditori e funzionari pubblici. Nell’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere guidata dal magistrato Pierpaolo Bruni, sono contestate alcune incolpazioni provvisorie legate a reati di corruzione e, per alcuni indagati, frode nelle pubbliche forniture. I pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano sono gli stessi sostituti che tre settimane fa disposero le perquisizioni nei confronti del consigliere regionale della Campania, Giovanni Zannini, destinatario di incolpazioni simili: due indagini che si sono quasi accavallate ma che al momento non avrebbero un collegamento ben definiti tra loro.
L’ultima inchiesta cerca di chiarire il ruolo di Magliocca e la rete di figure politiche e imprenditoriali con cui avrebbe stretto accordi per manipolare assegnazioni e appalti in favore di aziende selezionate, inclusa la ditta Rosato Costruzioni e altre imprese locali. Il tutto finalizzato per “aiutare” i club calcistici dell’Asd Vitulazio e Gladiator di Santa Maria Capua Vetere dove avrebbe imposto un allenatore di fiducia (cugino dell’imprenditore sponsor) nelle squadre in cui militava il figlio come calciatore.
IL PROVVEDIMENTO
Dall’ufficio inquirente al quarto piano del Palazzo di Giustizia ora si tirano le somme sulla base del materiale sequestrato e non è esclusa una convocazione in queste ore dei dieci destinatari del decreto di perquisizione indagati. Il provvedimento è stato preso per acquisire «ulteriori elementi a sostegno della tesi investigativa» e per consolidare quanto già emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali. Oltre ai documenti, è stato disposto il sequestro di dispositivi informatici, come telefoni cellulari e computer, per effettuare copie forensi, ossia copie protette per la conservazione delle prove digitali. Anche i dispositivi e i locali dell’Asd Vitulazio sono stati sequestrati per raccogliere prove che, secondo le ipotesi degli inquirenti, potrebbero includere contabilità parallela e accordi di sponsorizzazione sospetti. L’obiettivo degli investigatori è verificare se i dispositivi contengano messaggi di testo, mail, chat e documenti che provino il coordinamento tra i vari soggetti, in particolare quelli tra Magliocca e imprenditori come Rosato e Valente, finalizzati a stabilire una versione concordata da presentare agli inquirenti per giustificare sponsorizzazioni e appalti. Gli inquirenti hanno la necessità di approfondire le indagini per esaminare i dati estratti dai dispositivi informatici, inclusi eventuali dati cancellati, e isolare informazioni rilevanti, in modo da consolidare le prove a supporto delle ipotesi di reato. La complessità delle prove digitali e dei documenti contabili richiede una copia forense per evitare modifiche e garantire l’integrità del materiale investigativo.
In attesa di ulteriori sviluppi, questa inchiesta su Magliocca e il suo entourage apre uno squarcio sulle dinamiche del sistema di potere locale. Il presidente dimissionario della Provincia che probabilmente tornerà a dirigere l’area amministrativa del Comune di Sparanise dove si trovava in aspettativa si dice fiducioso nella magistratura mentre dall’indagine emergono le figure delle due “talpe”, una riferibile all’indagato, l’altra fonte della Procura: il finanziere della sala ascolto Giuseppe Parente (cugino dell’imprenditore e assessore di Grazzanise, Mattia) e il sindaco di Vitulazio Antonio Scialdone, nel cui ufficio Magliocca si presentò subito dopo aver appreso dai Parente dell’inchiesta a suo carico. Scialdone avverte i carabinieri, e annuncia che la sera avrebbe rivisto Magliocca a casa sua. Scialdone (per il quale lo scorso anno è caduta l’aggravante camorristica dopo la prescrizione per voto di scambio), dotato di una microspia, sarà il “microfono” della Procura. Una circostanza non nuova per Scialdone, gola profonda in altre inchieste passate: Sem Spa, Gisa (compartecipante della Provincia) e anche quella sulle amministrazioni di Maddaloni e San Felice a Cancello (Rosa De Lucia e Pasquale De Lucia). In questa ultima di Magliocca, le indagini si sono riversate come un boomerang anche sulla squadra di calcio del Vitulazio i cui vertici sono vicini al primo citta.