HomeAttualitàIl meglio di oggi/ Anteprima, la spremuta di giornali / e ...
Il meglio di oggi/ Anteprima, la spremuta di giornali / e Good Morning Italia, il Briefing per conoscere il mondo/ a cura di Ferdinando Terlizzi –
117
Scoperti sei nuovi geni associati al cancro
Questi risultati forniscono nuove informazioni sui meccanismi biologici coinvolti nella predizione ai tumori
AGI – Sono ben sei i nuovi geni con rare varianti della linea germinale associati al rischio di cancro. A individuarli gli scienziati di deCODE genetics/Amgen, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Nature Genetics per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Il gruppo di ricerca, guidato da Erna V. Ivarsdottir, ha analizzato tre grandi set di dati genetici di individui di discendenza europea, tra cui 130.991 pazienti oncologici e 733.486 persone sane.
Considerando 22 diversi tipi di cancro, gli esperti hanno individuato quattro nuovi geni associati a un rischio più elevato di sviluppare malattie oncologiche: il pro-apoptotico BIK per il cancro alla prostata, l’autofagia coinvolta ATG12 per il cancro del colon-retto, TG per il cancro alla tiroide e CMTR2 sia per il cancro ai polmoni che per il melanoma cutaneo.
ADV
L’aumento relativo del rischio di cancro conferito da queste varianti è stato sostanziale, e variava dal 90 al 275%, ma gli autori precisano che il design dello studio non consente una valutazione accurata del rischio assoluto di cancro nel corso della vita. I ricercatori hanno individuato i primi geni con varianti rare che sono associate a un rischio ridotto di cancro. In particolare, si è scoperto che la perdita di AURKB protegge da qualsiasi tipo di cancro e la perdita di PPP1R15A è stata associata a un rischio inferiore del 53 per cento di sviluppare il cancro al seno.
Questo dato suggerisce che l’inibizione di PPP1R15A potrebbe essere un’opzione terapeutica promettente per il trattamento dei pazienti con tumore al seno. Questi risultati forniscono nuove informazioni sui meccanismi biologici coinvolti nella predizione al cancro, potrebbero portare allo sviluppo di approcci mirati per la diagnosi precoce e lo sviluppo di terapie mirate, migliorando la prognosi per i malati oncologici con tali configurazioni genetiche.
DAILY MAGAZINE
Notix chiama, Bruxelles risponde: Magliocca s’è dimesso dal Cor? A noi non risulta
LA STORIA DI ANTONIO ARRICALE –
Le ritiro, non le ritiro. Il presidente della Provincia e sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, passa ore sulla poltrona di casa a sfogliare la margherita.
Così, almeno dicono, i suoi più stretti collaboratori, che si alternano a fargli visita durante tutto il giorno. È molto provato, sospirano. Questa, almeno, è la versione ufficiale. Che però ha tutto il sapore di una sceneggiata.
Magliocca, infatti, a tutto pensa tranne che a dimettersi.
E la prova non sta a Caserta, ma a Bruxelles dove lui, designato dall’Upi (Unione delle Province Italiane) è membro del Comitato delle Regioni (Cor). Ebbene, ad oggi a Bruxelles non è arrivata nessuna comunicazione, da parte sua, di dimissioni dall’ente Provincia. Perché se così fosse, se cioè le sue dimissioni fossero davvero irrevocabili – come del resto ha lasciato intendere, nero su bianco, per non rinnovare situazioni dolorose già vissute dalla famiglia – “ipso facto” il suo mandato al Cor si riterrebbe concluso.
E a Bruxelles, a differenza di ciò che avviene in Italia, le norme si scrivono con estrema chiarezza, senza necessità di essere interpretate: “Il mandato di un membro o di un supplente si conclude per dimissioni, per scadenza del mandato in virtù del quale è stato nominato oppure per decesso”, recita l’articolo 4 al comma 2 del Regolamento interno e di procedura del Cor.
Né questa è l’unica prova. Ce n’è anche un’altra, un po’ più marchiana, ma comunque utile ad offrire l’immagine di un politico non attaccato alla poltrona, ma disposto tuttavia a sacrificarsi per il bene comune. Giorgio, infatti, all’amico fidato Alfonso ha consegnato un documento politico redatto da sé medesimo, da far girare e sottoscrivere tra amici, colleghi politici e conoscenti, in cui si chiede, però, formalmente al presidente e al sindaco di recedere dall’intenzione, assai nefasta per la comunità, dalle dimissioni del doppio incarico.
Questa soluzione è supportata, peraltro, anche da un’analoga iniziativa sulla pagina personale di facebook, in cui raccontando i motivi delle sue dimissioni e sminuendo la vicenda giudiziaria a poco più di un ingenuo episodio di cedimento genitoriale, registra like e giudizi di umana e politica solidarietà. Pollici in alto, che spuntano come funghi, sulla spinta di animatori digitali, all’uopo assoldati. Certo, s’era pensato – tra le iniziative da mettere in campo per giustificare il recesso dalle dimissioni – anche di ripetere la storia della malattia. Ma il gioco sarebbe stato troppo scoperto. E, tuttavia, mai dire mai. Alla bisogna, come nelle migliori storie, c’è sempre un piano B: un ricovero ospedaliero, se proprio le cose dovessero davvero precipitare.
Ad ogni buon conto, tutte le iniziative – è facile dedurre – hanno l’unico scopo di dire: fosse stato per me avrei fatto volentieri marcia indietro, ma non posso deludere amici, conoscenti e simpatizzanti. Insomma, il ritiro delle dimissioni a questo punto diventano un obbligo morale.
La verità, invece, secondo noi, è un’altra, più semplice. Vi è che, una volta assaggiato il mieloso esercizio del potere, pochi pensano di seguire le orme di Cincinnato. Tanto più se, a sostenere il tenore di vita proprio e dei familiari, ci sono circa diecimila euro di stipendio mensile. Oltre ai rimborsi spesa elargiti dal Cor, che sono su base europea non certo nazionale, per una trentina di impegno di lavoro giornaliero, in un anno, cui si somma il prestigio dell’appartenenza all’istituzione europea e dei rapporti intanto intessuti.
E c’è, infine, anche un’altra prova che tutto tornerà come prima, perché i magistrati – secondo i nostri – hanno preso un abbaglio. Peggio, che in mano hanno poca roba. Infatti, anche in Provincia – inteso come ente dell’area ex Saint Gobain – tutto sempre procedere come al solito. Come se in questi ultimi giorni nulla fosse accaduto. Anche sul piano del comportamento dei dipendenti. Ricordate, infatti, la furibonda lite scoppiata fra alcuni impiegati? Ebbene, nulla finora è stato fatto, nessun provvedimento disciplinare è stato preso, nemmeno un semplice atto di richiamo. Anzi, il dirigente Gerardo Palmieri e l’omologo Giovanni Solino, per sedare gli animi, pensano – secondo voci interne molto attendibili – di chiudere l’episodio con altri contentini economici. Riconoscimenti, dunque, che arriveranno sia all’aggressore, Antonio Bevilacqua, protetto da Palmieri e, dunque, da Giorgio Magliocca; che alla vittima, l’architetto Teresa Ricciardiello, protetto dal secondo, Giovanni Solino e, dunque, da Giovanni Zannini.
Alla prossima storia.
Marco TravaglioDirettore del
Fatto Quotidiano
La somma non fa il totale
30 Ottobre 2024
Apprendiamo dalle migliori gazzette che in Liguria hanno perso, nell’ordine: i pm, i forcaioli manettari, Report e il veto di Conte su Iv. A noi, molto più banalmente, pare che le Regionali, con elezione diretta a turno unico, siano una sfida a due: l’hanno vinta Bucci e chi l’ha voluto (la Meloni) e appoggiato (FdI, Lega, FI, centristi totiani e soprattutto scajoliani); l’hanno persa Orlando e chi l’ha voluto (la Schlein) e appoggiato (Conte, Calenda e Avs). La maggioranza dei liguri che sono andati a votare (46% scarso) ha preferito di poco il sindaco di Genova, un civico moderato in politica da 7 anni, a uno scialbo capetto del Pd in politica da 35 anni e in Parlamento da 5 legislature. Strano, no? Il Pd ha sorpassato in retromarcia FdI rispetto alle Europee perché ha perso molti meno voti. Ma Orlando l’han votato solo gli elettori del Pd e i loro naturali alleati di Avs. I 5Stelle sono rimasti quasi tutti a casa. Chi dopo 15 anni non li ha ancora capiti scrive che Orlando ha perso per colpa di Conte. Invece è Conte che ha perso (anche) per colpa di Orlando: ha donato altro sangue per il candidato perfetto per il Pd, ma invotabile per i suoi. Gli elettori non sono tutti uguali: quelli del centrodestra e del Pd, con quello che han dovuto inghiottire, digeriscono anche i sassi pur di governare; quelli del M5S no, sono esigenti e cagacazzi. Non si sentono alleati organici del Pd, né protagonisti di campi larghi purchessia contro le destre: vogliono cambiare la politica, l’opposizione non li spaventa, accettano di governare col Pd solo a condizioni ben chiare e votano candidati esterni solo se molto innovativi. Cioè se non sono Orlando: brava persona, ma incapace di discontinuità rispetto al sistema Calce&Martello che precedeva la banda Toti e minacciava di subentrarle in caso di vittoria. Se poi l’ammucchiata avesse incluso pure bin Rignan, il M5S avrebbe perso altri voti (e così il Pd e Avs). Sommare le mele, le patate e i cetrioli col senno di poi è ridicolo.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Ora che il duo Pd-M5S ha perso 9 Regionali consecutive in 5 anni (escluse quelle sarde, dove però la candidata era la Todde, 5Stelle e fortemente innovativa), Conte ha un’indicazione netta dagli elettori ancor prima degli Stati generali: niente alleanze organiche o rapporti preferenziali col Pd. Fino alle Politiche, il M5S faccia opposizione e intanto si rifondi e si apra alla società cercando dei candidati credibili e i votanti perduti. Anche a costo di ritirarsi per un po’ dalle Amministrative come faceva Casaleggio quando i meet-up litigavano sulle liste. Così il Pd potrà finalmente liberarsi dei barbari grillini, fare coming out con l’amato Renzi e assumersi le proprie responsabilità senza il solito capro espiatorio. Poi, fra un paio d’anni, chi non muore si rivede.
Giustizia/1
Subito le carriere separate: il conto del governo ai giudici
Entro il 2024 – Nordio vede la maggioranza: corsia preferenziale per la riforma. Il ministro: “È popolare, c’è sfiducia nei magistrati”
Accelerare. A costo di approvare la riforma della separazione delle carriere entro novembre, o al massimo entro la fine dell’anno. È la risposta, o meglio la ritorsione, del governo alla decisione dei giudici del Tribunale di Roma di dichiarare illegittimo il trattenimento di 12 migranti in Albania, a cui il governo ha già risposto approvando un decreto legge. Proprio ieri, tra l’altro, il Tribunale di Bologna ha rinviato alla Corte di Giustizia europea la norma con cui l’esecutivo aveva provato a mettere una toppa alla sentenza. Ma la questione è più ampia e più complessa delle decisioni della magistratura sull’immigrazione: da mesi a Palazzo Chigi aleggia il fantasma di un complotto di una parte della magistratura contro il governo.
Così ieri il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha dato un ordine preciso incontrando in Via Arenula i presidenti delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato e i rispettivi capigruppo di maggioranza. Durante la riunione, il Guardasigilli ha spiegato che la riforma costituzionale della separazione delle carriere tra giudice e pubblico ministero in discussione alla Camera dovrà avere la precedenza su tutto il resto, a partire dalla riforma del premierato che viene rinviata a data da destinarsi. Nordio ha spiegato che la riforma è “urgente” alla luce delle ultime decisioni dei magistrati, senza entrare nello specifico della sentenza del Tribunale di Roma sul trattenimento dei migranti in Albania. Ma che sia una risposta diretta da parte del governo è apparso chiaro dalle parole del ministro della Giustizia: “La riforma non solo è necessaria ma è anche molto popolare visto il basso grado di fiducia da parte della gente nei confronti della magistratura”, sono state le parole di Nordio secondo due fonti a conoscenza del contenuto della riunione.
Dunque il ministro della Giustizia ha anche stabilito un iter chiaro della legge costituzionale: l’obiettivo è quello di approvarlo a breve in commissione Affari costituzionali della Camera e arrivare in aula entro il mese di novembre.
Oggi, durante la conferenza dei capigruppo, quindi la maggioranza di destra chiederà che la separazione delle carriere venga messa all’ordine del giorno dell’aula il mese prossimo. Difficile che ci si riesca, ma al massimo il governo vuole dare il primo via libera entro fine anno. Durante la riunione, Nordio ha anche aggiunto che il via libera definitivo alla riforma costituzionale dovrà essere approvato in via definitiva entro un anno: difficile, se non impossibile, visto che per la Costituzione il Parlamento dovrà approvare la norma in due letture per ogni Camera a distanza non inferiore a tre mesi tra l’una e l’altra.
Tempi così stretti però danno l’idea di un’intenzione del governo: accelerare sulla separazione delle carriere. Per questo Nordio ha aggiunto che il testo non è blindato, ma gli emendamenti dovranno essere concordati tra le forze di maggioranza. Non ci saranno dunque grosse modifiche. Soprattutto non sul sorteggio dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura a cui Meloni tiene molto come risposta ai giudici che, a suo dire, avrebbero proprio quella norma nel mirino perché scardinerebbe il sistema delle correnti.
In un altro vertice si è parlato anche della riforma delle intercettazioni approvata dal Senato, che limita a 45 giorni il termine per gli ascolti. Non ci saranno modifiche nel secondo passaggio alla Camera anche se la Lega spingeva per inserire una deroga per i reati da “codice rosso” contro le donne: questo avverrà con un emendamento in un altro provvedimento.
Oggi invece il Parlamento in seduta comune si riunirà nuovamente per eleggere il giudice della Corte costituzionale.
Dopo il passaggio a vuoto su Francesco Saverio Marini, anche la nona votazione non dovrebbe portare all’elezione del giudice costituzionale. Tant’è che gli esponenti di governo non erano stati allertati per essere presenti in aula. Nelle ultime ore ci sarebbero stati dei contatti tra i vertici di Pd e FdI. Decisione comune: evitare blitz e muro contro muro. Ma anche oggi la scheda sarà bianca.
Giustizia/2
Caso Boccia, il Senato salva Sangiuliano
Chat e mail – Respinta la richiesta del Tribunale dei ministri di acquisire le conversazioni
Il centrodestra “assolve” Gennaro Sangiuliano mettendo una seria ipoteca sull’inchiesta che lo vede indagato per peculato e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio: l’aula del Senato a maggioranza (con 96 voti a favore e 58 contrari) ha infatti negato al Tribunale dei ministri la possibilità di acquisire chat e mail già sequestrate nei dispositivi di Maria Rosaria Boccia indagata nell’altro procedimento in corso a Roma, quello partito dalla denuncia dello stesso Sangiuliano. Ma quello stesso materiale era però ritenuto “indispensabile” dal collegio preposto ai reati ministeriali che invece rimarrà a bocca asciutta, anzi di più: Sangiuliano costretto alle dimissioni è in odore di riabilitazione.
“Nel caso di specie non è espressa la finalità probatoria del sequestro rispetto alla configurazione concreta dei reati perseguiti e l’indiscriminata acquisizione di una serie indefinita di dati, oltre che ledere la riservatezza dell’indagato, non appare finalizzata e funzionalmente correlata con la dimostrazione delle ipotesi di reato per cui si procede, manifestando anche in tal caso il carattere sproporzionato del provvedimento che fa radicare il plausibile sospetto della sussistenza del fumus persecutionis”, ha spiegato il relatore Adriano Paroli (Forza Italia). Dopo la decisione dell’aula i legali di Sangiuliano hanno fatto sapere di aver offerto piena collaborazione al Tribunale dei ministri, mettendo a disposizione anche gli estratti conto della carta di credito dai quali si evincerebbe che tutte le spese sono state sostenute personalmente e che per le stesse non è stato mai chiesto alcun rimborso. Ma è un fatto che ieri il centrodestra ha messo una seria ipoteca sulla possibilità dei magistrati di procedere agli accertamenti istruttori, specie per quel che riguarda il reato ipotizzato di rivelazione di segreto, come ha sottolineato Ivan Scalfarotto di Italia Viva: “Il Tribunale ci chiede come indispensabili quelle chat perché nella rivelazione del segreto d’ufficio la chat è il fatto criminoso. Il crimine non è cioè provato attraverso la chat, ma è commesso attraverso di essa”.
Per Angelo Bonelli dei Verdi, che aveva presentato l’esposto da cui era scaturita l’indagine, “la decisione impedisce l’accertamento della verità. Non sapremo chi ha autorizzato la signora Boccia a essere nella mailing del ministero e ricevere email riservate, perché è stata ospitata gratuitamente da enti pubblici in attività connesse al ministero, perché utilizzava l’auto di scorta del ministro e strutture e servizi dello Stato. A questo punto siamo in un film di Elio Petri: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”. Il centrodestra ha visto invece un altro film. “Il ministro Sangiuliano – ha detto in aula il meloniano Sergio Rampelli – ha dimostrato nei fatti cosa significhi adempiere alle funzioni pubbliche con disciplina e onore. Appena si è palesato, anche solo per ipotesi, che vi fosse un conflitto di interessi, non ha esitato un istante a difendere la ragione di Stato, giungendo persino a dimettersi e assumendosi responsabilità che non aveva, perché questo significa cultura politica per la destra: senso dello Stato, dirittura morale, rispetto delle istituzioni: l’uomo Sangiuliano, così pulito, capace e onesto, non va insolentito, ma va rispettato. Il ministro Sangiuliano non va né perseguito, né indagato, va piuttosto ringraziato”.
MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2024
Clamoroso
Il 45,16 per cento degli italiani non ha redditi (o non li dichiara) [Trovati, Sole].In prima pagina
• Gli spioni Equalize scambiavano informazioni con il Mossad. Trovato il libro mastro dell’agenzia. Tra i clienti c’erano Barilla, Erg, l’ex Ilva, Heineken, Brt etc.
• Il tribunale di Bologna ha rinviato alla corte di Giustizia Ue il decreto legge sui Paesi sicuri appena varato dal governo. Chiede chiarimenti per un migrante del Bangladesh che s’è visto rifiutare l’asilo. Protesta la maggioranza
• È morta Matilde Lorenzi, la giovane promessa dello sci azzurro, vittima di un incidente durante un allenamento. Avrebbe compiuto 20 anni il prossimo 15 novembre
• Nel padovano Melissa Russo, una italo-brasiliana di 29 anni, ha partorito una neonata nel bagno di un night club e ha tentato di disfarsene scaricandola nel water. La piccola è morta
• Dopo la disfatta in Liguria, il M5s si divide sempre più tra contiani e movimentisti: «Ognuno dice la sua diagnosi ma pochi hanno la cura». Caos anche nel Pd. Fatto sta che i voti dei pentastellati sono andati ai dem e quelli di Iv e Azione a Bucci
• Naim Qassem è il nuovo segretario generale di Hezbollah. Per il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant non durerà: «Il suo conto alla rovescia è iniziato». Ieri a Gaza sarebbero morte almeno 109 persone. Tra loro venti bambini
• La Georgia ha avviato il ricalcolo parziale dei seggi. Intanto Viktor Orbán sostiene che Weber e von der Leyen vogliono cacciarlo • L’Altra Italia, il programma di Raidue di Antonino Monteleone, chiude. In onda il giovedì, nello spazio che è stato di Santoro, è stato visto da meno di duecentomila spettatori
• Calenda a processo, Sangiuliano salvo. Il Senato ha dato l’autorizzazione a procedere per il leader di Azione (per diffamazione ai danni di Clemente Mastella) ma non all’acquisizione delle email dell’ex ministro della Cultura
• L’affaire Boccia ha fatto venire il disturbo da stress all’ex ministro Sangiuliano. La diagnosi è del suo psichiatra
• Via libera definitivo dell’Ue ai dazi aggiuntivi fino al 35,3 per cento sulle importazioni delle auto elettriche cinesi
• John Elkann ha declinato l’invito a riferire in parlamento sulla situazione di Stellantis: «Tavares ha già detto tutto». Audi chiude una fabbrica di auto elettriche a Bruxelles. È la prima chiusura in Europa di un marchio Volkswagen
• Qui non è Hollywood ma Avetrana. La serie Disney ha cambiato nome pur di andare in onda. A bloccarla era stato il sindaco del paese salito alle cronache per il delitto Scazzi. Questa sera la prima puntata
• A sei giorni dal voto americano hanno già votato 50 milioni di americani. Trump e Harris sono ancora in parità. Nella notte c’è stato il comizio dem a Washington. Polemiche per Biden che, in risposta agli insulti razzisti Trump, ha definito i fan del tyconn «spazzatura»
• La Corea del Nord, dopo l’invio di truppe in supporto della Russia, ha rafforzato la sicurezza attorno al dittatore Kim Jong-un. Nell’ultimo anno il dittatore ha più che raddoppiato le sue attività pubbliche
• Oggi a Piacenza l’interrogatorio di garanzia all’ex fidanzatino di Aurora Tili. Agli atti spunta un video in cui la strattonava. Intanto a Bergamo il killer di Sara Centelleghe s’è detto pentito
• Ratan Tata, magnate indiano scomparso a ottobre, ha lasciato cento milioni al suo pastore tedesco Tito
Offensiva democratica Nel suo atteso discorso a Ellipse, vicino a Washington, la candidata democratica alla Casa Bianca Kamala Harris ha attaccato il rivale repubblicano Donald Trump, accusandolo di andare alla ricerca di un potere incontrollato, e ha presentato sé stessa come una persona capace di dare il via a una nuova leadership negli Usa (Nyt). Partecipando a un evento online organizzato dal gruppo Voto latino, il presidente Usa Joe Biden ha detto che l’unica “spazzatura” presente al comizio di Trump a New York era quella rappresentata dai suoi sostenitori (Cnn).
Secondo un ultimo sondaggio il vantaggio di Harris su Trump a livello nazionale si è ridotto di un punto, dal 44 al 43% (Reuters).
Risposta repubblicana Durante un incontro con la stampaTrump ha detto che l’evento al Madison Square Garden di domenica scorsa, iniziato con una serie di commenti volgari e razzisti contro i portoricani da parte di alleati dell’ex presidente, era “una festa dell’amore”. Il candidato repubblicano ha attaccato poi Harris, accusandola di una “campagna d’odio” (Ap).
Trump sfrutta le divisioni tra gli elettori neri e latini per veicolare i suoi messaggi contro l’immigrazione (Nyt).
A volte ritornano L’ex stratega di Trump Steve Bannon è uscito dal carcere dopo aver scontato quattro mesi di reclusione per oltraggio al Congresso (Bbc). A poche ore dal rilascio Bannon è tornato a diffondere teorie cospirazioniste (Guardian).
Polveriera mediorientale
Al vertice Hezbollah ha annunciato che Naim Qassem è il nuovo leader dell’organizzazione, prendendo il posto di Hassan Nasrallah, eliminato il mese scorso dall’esercito israeliano (Guardian). Intanto i bombardamenti dell’Idf sulla Valle della Bekaa, a nord est della capitale libanese Beirut, hanno ucciso almeno 60 persone (Reuters).
L’altro fronte Invece sono almeno 93 i morti e 40 i dispersi di un’offensiva israeliana sulla città di Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza (Guardian). Secondo il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres la messa al bando dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di fornire assistenza umanitaria ai palestinesi, avrà conseguenze devastanti (Dw).
Influenze russe
Prove atomiche Le forze armate di Mosca hanno portato a termine il lancio di missili balistici per simulare la risposta a un possibile attacco nucleare nemico (Nyt). Le esercitazioni sono state supervisionate in videocollegamento dal presidente russo Vladimir Putin (Ap).
Mosca e Kiev starebbero trattando per mettere fine agli attacchi alle rispettive infrastrutture energetiche (Ft+).
Minacce trasversali Il Cremlino ha fatto sapere che le fabbriche gestite in Ucraina dal produttore di armi tedesco Rheinmetall sono un obiettivo legittimo per le forze russe (Politico). Il Pentagono invece ha detto che gli Stati Uniti non imporranno nuovi limiti all’uso di armi americane da parte dell’Ucraina se la Corea del Nord si unirà alla guerra (Reuters).
Qui Tbilisi Durante la sua visita il premier ungherese Viktor Orban si è congratulato con il partito Sogno Georgiano per la vittoria nelle elezioni legislative di domenica il cui esito permetterà al Paese caucasico di “non diventare una seconda Ucraina” (Politico). Intanto la commissione elettorale centrale della Georgia ha annunciato il riconteggio dei voti in circa il 14% dei seggi (Reuters).
Dossier aperti
In attesa del verdetto Il Tribunale di Bologna ha rinviato alla Corte di Giustizia europea le questioni riguardanti la definizione dei parametri per considerare un Paese come sicuro e la prevalenza del diritto comunitario su quello italiano, in riferimento al decreto legge approvato dal Governo in seguito al blocco dei trasferimenti di migranti in Albania. Il rinvio segue un ricorso promosso da un richiedente asilo del Bangladesh, tra i 19 Stati considerati sicuri (Sky TG24).
L’avvocatura dello Stato presenterà le controdeduzioni alla Corte che però potrebbe impiegare mesi per pronunciarsi, aprendo alla possibilità che altri tribunali seguano l’esempio di quello bolognese (La Stampa+).
A data da destinarsi Ieri è stato rinviato l’esame in Consiglio dei ministri del decreto legge sull’ordinamento giudiziario e sulla criminalità informatica (Ansa). A pesare in particolare le tensioni tra i ministri anche sull’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Repubblica+). Nel corso del Cdm sono stati però approvati in via definitiva tre testi unici sul fisco (Il Sole 24 Ore).
Vincitori e vinti Intervistata da Repubblica+, la segretaria dem Elly Schlein sottolinea che il Pd vuole diventare il primo partito in tutta Italia, avendo però bisogno di alleati solidi. Parlando alla Stampa, il neo presidente della Liguria Marco Bucci ribadisce la volontà di essere “il sindaco” della sua Regione e di esportare il cosiddetto modello Genova, mentre a Repubblica+ dice che ai cittadini non interessa la discontinuità con la presidenza Toti.
Fotografia del paese
Chi paga Dal nuovo report realizzato dal centro studi Itinerari Previdenziali è emerso che in Italia solo il 15% dei contribuenti dichiara dai 35 mila euro in su, pagando però oltre il 63% dell’Irpef totale (La Stampa).
Il rapporto Acri-Ipsos evidenzia come il 46% delle famiglie risparmia, ma il 63% degli italiani non investe (Il Sole 24 ore).
Quadro sanitario Secondo il rapporto messo a punto dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) la Sardegna è diventata la regione con maggiori criticità negli ospedali. Mentre i migliori istituti sono l’Humanitas di Rozzano e due strutture pubbliche, l’ospedale di Ancona e il Careggi di Firenze (Today)
Orizzonti
Concorrenza sleale La Commissione europea ha confermato come definitivi i dazi aggiuntivi fino al 35,3% sulle importazioni delle auto elettriche cinesi. I dazi entreranno in vigore a partire da domani (Il Sole 24 Ore).
Audi chiuderà a febbraio la sua fabbrica di auto elettriche a Bruxelles (Politico).
La crisi automobilistica europea e il problema della concorrenza cinese (Ft+).
Passi in avanti A ottobre la fiducia dei consumatori statunitensi ha fatto un passo in avanti di 9,5 punti toccando quota 108,7, valore più alto da inizio anno (Ap) In Germania l’analogo indice Gfk ha fatto registrare una ripresa a -18,3 rispetto ai precedenti -21 (Reuters).
Chi sale, chi scende Nel terzo trimestre dell’anno Hsbc ha incrementato gli utili del 10%, arrivando a 8,5 miliardi di euro, contro i 7,6 attesi (Reuters). Invece il gigante petrolifero Bp ha ottenuto utili per 2,8 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 3,3 dello stesso periodo del 2023 (Cnbc). Lufthansa ha chiuso il trimestre con utili in calo a 1,3 miliardi di euro, anche se i ricavi sono stati in aumento a 10,7 miliardi (Euronews).
Media & Tech
Oltre le aspettative Tra giugno e settembre l’utile netto di Alphabet è stato di 26,3 miliardi di dollari rispetto ai 19,7 miliardi dello stesso periodo del 2023 (Nyt). Il colosso di Google ha registrato una forte crescita dei ricavi dall’unità cloud (Cnbc). Mentre i ricavi nel terzo trimestre di Snap sono cresciuti del 15% su base annua raggiungendo 1,37 miliardi di dollari (Reuters).
Sport
Serie A Negli anticipi della decima giornata di campionato il Napoli ha battuto 2-0 il Milan a San Siro (highlights, Gazzetta). Vittoria in trasferta anche per il Bologna che ha sconfitto 2-0 il Cagliari (highlights, Eurosport), mentre il Lecce ha battuto in casa il Verona 1-0 (highlights, Gazzetta). Oggi scenderanno in campo alle 18.30 Empoli-Inter e Venezia-Udinese e alle 20.45 Atalanta-Monza e Juventus-Parma (Gazzetta).Racchette tricolori Il tennista italiano Jannik Sinner si è ritirato dall’Atp di Parigi a causa di un virus contratto nei giorni scorsi (Sky Sport). Sono stati eliminati dal torneo invece Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini e Matteo Arnaldi (Gazzetta).Tragedia sulla neve È morta Matilde Lorenzi, sciatrice italiana di 19 anni che lunedì aveva avuto un grave incidente durante un allenamento in Alto Adige. Lorenzi aveva iniziato a gareggiare da professionista nel 2020 (Ansa).
Oggi
Pechino (Cina), visita del presidente finlandese Alexander Stubb;
Rabat (Marocco), visita di Stato del presidente Emmanuel Macron;
Londra (Regno Unito), presentazione del budget della ministra delle Finanze Rachel Reeves;
Eurozona, Italia, Germania, Francia, Usa, Pil 3° trimestre;
Germania, disoccupazione e inflazione di ottobre;
Ubs, Volkswagen, Airbus, Meta, Microsoft, risultati trimestrali.