Bologna partigiana (di Stelio W. Venceslai)

 

La Parola Che Non Muore

Dei recenti disordini di Bologna e di Milano mi è rimasta impresso un cartellone, innalzato dai dimostranti emiliani, con sopra scritto: ”Bologna partigiana”, come dire che la Bologna partigiana con i suoi morti e il suo eroismo parteggia per i Palestinesi contro Israele. Mi sono chiesto che senso avesse quella scritta.

Bologna è una città che è stata nel tempo un po’ tutto: pontificia, repubblicana, anarchica, savoiarda, fascista e partigiana, come si conviene con il passare del tempo e l’evoluzione della lotta politica. Credo che sia stata anche giacobina, andando più addietro.

Scritte così fanno riflettere: l’ignoranza è eterna e la storia è come la pelle dei testicoli, la si tira dove e come uno la vuole.

Che la Bologna partigiana scenda in piazza contro gli Ebrei, come facevano i Tedeschi e i Fascisti contro i quali si formò la Bologna partigiana, è cosa da rigurgito.  Una frase sbagliata (e fuori tempo) per una protesta assurda. Avrei visto meglio una Bologna fascista, quella di Grandi, Balbo e Federzoni (che certamente non erano antisemiti) in una spedizione di protesta razziale.

Peggio ancora a Milano, dove s’inneggia alla caccia all’Ebreo scatenata ad Amsterdam, la città sacra ad Anna Frank e dove circa il 75% della popolazione ebrea olandese fu assassinato durante l’Olocausto.

Leggo su Internet, che non è né fascista né filo-resistenza, che 101.000 Ebrei furono deportati in 98 trasporti da Westerbork ad Auschwitz (57.800 su 65 trasporti), Sobibor (34.313 su 19 trasporti), Bergen-Belsen (3.724 su 8 trasporti) e Theresienstadt (4.466 su 6 trasporti), dove la maggior parte di loro fu assassinata.

Altri 6.000 Ebrei furono deportati da altre località (come Vught) nei campi di concentramento in Germania, Polonia e Austria (come Mathausen). Solo 5.200 persone sopravvissero.

La resistenza olandese riuscì a nascondere un numero stimato di Ebrei, all’incirca 25.000-30.000 persone di cui, alla fine, se ne salvò appena poco più della metà, 16.500 Ebrei che riuscirono a sopravvivere alla guerra nascondendosi.

Da 7.000 a 8.000 persone furono i sopravvissuti fuggiti in tempo in altri Paesi neutrali. Dopo che i nazisti presero il controllo del governo olandese, si registrarono ben 128 casi di suicidio da parte degli Ebrei.

Che i giovani Olandesi dimentichino l’Olocausto e confondano gli Israeliani con gli Ebrei è una vergogna che sporca anche la bandiera della Bologna partigiana. Che i Centri sociali milanesi e bolognesi e un po’ in tutta Italia inneggino all’assalto agli Ebrei è altrettanto una vergogna.

Il mondo arabo ha certamente i suoi diritti, spesso vilipesi e violati in modo sanguinoso. La reazione sconsiderata di Netanyahu è andata ben oltre qualunque norma di diritto internazionale.  Assassinio per assassinio in massa sembra diventata la regola e non si può restare indifferenti a ciò che accade in Medioriente. Questa è la storia dolorosa di oggi.

Ma non si può mischiare a quella di un secolo fa con gli squallidi slogan di caccia all’ebreo delle SA o delle SS.

I giovani olandesi, sprovveduti come i nostri, cresciuti nel benessere, intontiti dalle canzonette e dai social, protestano vagheggiando un mondo di sinistra morto e sepolto. Comunismo, fascismo, nazismo, capitalismo, sono ormai idee vecchie che il tempo ha frantumato e ridotto in polvere. Illusioni che sono costate decine, centinaia di milioni di morti.

Il mondo in cui viviamo è profondamente diverso da allora, fors’anche peggiore, ma diverso. C’è un conflitto in corso tra un certo tipo di società civile ed un altro. Un conflitto che non si risolve sfasciando le vetrine, rubando nei negozi o lanciando bombe Molotov contro la polizia. Azioni irresponsabili ma, soprattutto, ingenue. La società civile occidentale è certamente in crisi profonda, ma ciò che sembra salire all’orizzonte non è un sole migliore.

Partito unico, nessuna libertà personale, tutti inquadrati e ubbidienti, armi ed eserciti, guerre di conquista. Le nazioni si scontrano ancora per un pezzo di terra, come nel Medioevo, mentre il pianeta brucia nel caldo e viene sommerso, in luoghi diversi,  dalla desertificazione o dalle alluvioni, il lavoro tende a ridursi e subentra l’intelligenza artificiale che farà pochi sempre più ricchi e molti sempre più poveri.

Disdegniamo, e a ragione, il modello americano, ormai frustro, ma quello russo o cinese o nordcoreano o iraniano non è certamente migliore.

Su tutto aleggia l’ignoranza, una bieca e stupida ignoranza sui fatti del passato e sulle difficilissime prospettive dell’avvenire.

Sull’ignoranza speculano i politici da quattro soldi, gli arrampicatori sociali, i giornalisti delle percentuali di voto, gli imbonitori televisivi, annidati nella loro presunzione di essere dei policy makers, gli “influencer” dei social, lautamente pagati da chi vende indirizzi o prodotti inutili,

I giovani abboccano alle lusinghe di un passato che ignorano e ai mestatori politici del momento.

No, questa Bologna partigiana che inneggia ai Palestinesi assassini degli Ebrei e strizza l’occhio a Putin, che abbandonato il comunismo rievoca il vecchio zarismo, non mi va proprio giù. Ci sono nato, in quella città, un tempo considerata ”grassa” e “dotta”.

Pare che ci sia rimasto solo il grasso, che fa male al fegato.

 

 

Roma, 11/11/2024

 

 

 

 

 

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