Galenico

ga-lè-ni-co

Significato Relativo a Galeno, medico di epoca imperiale; di medicamento, preparato direttamente nel laboratorio della farmacia

Etimologia dal nome di Galeno (129-200 o 216 d.C.).

  • «Mi ha dato un preparato galenico, me lo spalmo subito.»

Che meraviglia le parole che a partire da  antichi ci spiegano qualcosa di non ovvio riguardo al tessuto produttivo della nostra società, e al ruolo di certe .

‘Galenico’ è un termine che ci parla di farmacia anche in senso moderno, ma incontriamo subito un primo : il riferimento che conserva in bella vista è a Galeno, uno dei più influenti medici della storia occidentale, vissuto nel II secolo d.C..
Era di Pergamo; studiò a lungo nei più rinomati centri del sapere del tempo, e quando giunse a Roma fece furore con letture innovative e pratiche della medicina ippocratica e dell’anatomia (ricordiamo che Ippocrate era vissuto oltre mezzo millennio prima di lui); eclettico e con chiare tendenze da , fu medico di molti imperatori, fra cui Marco Aurelio, e scrisse una valanga di libri.

Questa valanga di libri è in parte sopravvissuta a incendi e altri , e prima che dalle nostre parti la dimenticassimo fu tradotta in arabo dal greco: nel mucchio spicca il monumentale Therapeutiké méthodos in quattordici volumi. Sono libri che spopolarono per secoli, nel mondo arabo, e nel medioevo sarebbero poi stati ritradotti dall’arabo in latino, tornando a noi.

Fra le varie branche della medicina galenica, ad avere una particolare risonanza fu la disciplina della preparazione dei rimedi — dalla scelta dei semplici, cioè piante ed erbe, alla loro lavorazione canonizzata in ricette e quindi applicazione. E nonostante poi tanti altri aspetti della medicina galenica siano stati erosi e spazzati via dalla nuova scienza rinascimentale, questo metodo di produzione del farmaco è rimasto paradigmatico.

In effetti noi oggi teniamo in considerazione la figura del farmacista in molti modi, ma di rado abbiamo la percezione che le spetti anche la produzione dei farmaci. I farmaci, nel nostro mondo, sono prodotti industriali che arrivano in negozio bell’e pronti, creati secondo formule autorizzate tutt’altro che artigianali. Ma fanno eccezione i preparati galenici.

Non che le produzioni galeniche siano fatte a , o secondo un personale estro  o stregonesco: sono prodotte secondo la farmacopea, secondo le prescrizioni di un codice farmaceutico; e però (salve delle eccezioni) sono officinali, fatte da mani di farmacista. Basta fare un  mente locale per rendersi conto che in effetti era l’unico modo con cui venivano preparati i farmaci, fino a un centinaio di anni fa — con formula magistrale, prescritta dal medico, o appunto officinale, secondo la farmacopea, ma sempre nel laboratorio della farmacia.

Ecco, quando compriamo un preparato galenico in farmacia siamo davanti a questo: all’onda lunga di una  medica (anzi di una sua porzione) stilata da un uomo diciannove secoli fa, rimbalzata fra mondi diversi — greco, arabo, europeo — e permanente nel ruolo professionale di farmacista, e nel modo che abbiamo di interagirvi, nonostante l’industrializzazione.