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GIALLO DI ARCE – CRITICA AL RICORSO PER CASSAZIONE DEL PG DI ROMA
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C.S. – GIALLO DI ARCE – CRITICA AL RICORSO PER CASSAZIONE DEL PG DI ROMA
1) Il PG ha propalato ufficialmente la seguente inaccettabile contraddizione in termini “Le indagini in primo grado e in appello sono state perfette…”, evidentemente dimenticando che i fatti, la storia e le sentenze hanno definite inadeguate dette indagini e tale impianto accusatorio, che non hanno prodotto indizi validi, che non vi sono prove… Al che ci si chiede, come mai il PG non riesce a vedere che le indagini e l’impianto accusatorio sono stati fallaci, erroirifici e inadeguati?
2) Il PG dimentica che il processo di primo grado e quello d’appello sono stati impostati rispettivamente dalla Procura di Cassino e dalla Procura Generale di Roma, sul falso doppio presupposto che l’arma del delitto/mezzo lesivo fosse la porta della caserma CC di Arce e che il nastro che legava il capo di Serena Mollicone contenesse 28 frammenti lignei provenienti dalla’ipotetico impatto del capo della Mollicone con la porta, in realtà impatto mai provato, illogico ed antiscientifico, anzi, chiaramente inesistente. Ebbene, è stato dimostrato dalle sentenze, dalla logica, dalla scienza e soprattutto da noi Consulenti della Difesa dei Mottola (ing. Cosmo Di Mille, dott. Enrico Delli Compagni, prof. Giorgio Bolino, p.inf. Gaetano Bonaventura e il sottoscritto prof. Carmelo Lavorino) che: (A) la porta NON è il mezzo lesivo e che i frammenti NON provengono dalla porta, (B) i CT dei PM e dei PG e i CT delle Parti Civili hanno prodotto conclusioni sbagliate partendo da presupposti sbagliati.
3) Appare originale e sconcertante che il PG non si sia avveduto di quanto al punto precedente e che per stranissimi giochi/motivi di comunicazione ometta sempre e comunque i nominativi dei CT della Difesa Mottola, quasi a volerli oscurare e a non volere riconoscere i loro indubbi meriti.
4) E’ criticabile che si continuino a usare i soldi del contribuente per spesare inutili processi e per pagare ai CTPM consulenze inadeguate, errorifiche e perdenti.
5) Quanto sopra accadde anche nel processo contro Carmine Belli, dove noi CT della Difesa avvisammo sin dall’inizio che tutto era sbagliato.
6) Purtroppo, esiste il sospetto che ormai il confronto sia diventato una questione personale, di salvare la faccia, di tutelare gli Inquirenti che sinora hanno sbagliato da una figuraccia e dal rimborsare l’Erario Italiano.