Desirée Amato in aula con l’ex che sterminò la famiglia: «Non voglio vederlo più»
Cisterna di Latina, in tribunale il primo incontro con Sodano, il finanziere che uccise la madre e la sorella della ex fidanzata. Lei si salvò scappando
di Marco Cusumano
Ha evitato il suo sguardo nascondendosi tra il pubblico, protetta dagli zii e dalle amiche, arrivando ad accovacciarsi come se tentasse di sparire. Desirèe Amato, 22 anni, ieri si è trovata per la prima volta di fronte al suo ex fidanzato, Christian Sodano, il 27enne che nove mesi fa uccise la mamma e la sorella: Nicoletta Zomparelli (49 anni) e Renée Amato (19). Un duplice femminicidio legato a un copione purtroppo visto e rivisto. Desirée aveva deciso di troncare la breve storia, durata 5 mesi, ma lui non aveva accettato la decisione. Quel 13 febbraio, dopo l’ennesima discussione, l’ex finanziere di 27 anni aveva impugnato la pistola d’ordinanza sparando alla mamma e alla sorella di Desirèe che riuscì miracolosamente a salvarsi fuggendo tra le campagne di Cisterna di Latina, fino a trovare rifugio in un distributore di benzina.
Ieri si è svolta la prima udienza del processo al tribunale di Latina. Nell’aula della Corte d’Assise i parenti delle vittime speravano di non incontrare l’imputato. Lui invece ha deciso di presentarsi, raggiungendo il capoluogo pontino dal carcere di santa Maria Capua Vetere dove è rinchiuso nel settore riservato ai militari. Capelli corti, giacca, maglioncino e camicia, Sodano è apparso impassibile durante tutta l’udienza, durata sei ore per via delle eccezioni preliminari. Desirèe invece è apparsa turbata sin dal primo momento. Anziché sedersi nella zona riservata alle parti offese, ha preferito restare tra il pubblico. Felpa rosa, pantaloni neri, scarpe da ginnastica bianche e grandi occhiali neri per tentare di nascondersi in quella situazione di sofferenza che l’ha riportata a quanto vissuto nove mesi fa nella villetta di Cisterna di Latina. Quando il giudice ha concesso a Sodano di uscire dalla “gabbia” degli imputati per sedersi accanto al suo avvocato, Desirée non ha retto e si è accasciata a terra coprendosi la testa e scoppiando in lacrime.
Uccise madre e sorella della fidanzata a Cisterna, Christian Sodano questa mattina in aula: processo al via
«Non voglio vederlo» ha poi spiegato al giudice Gian Luca Soana quando le è stato comunicato che durante la prossima udienza, il 14 gennaio, toccherà a lei rispondere alle domande e raccontare quanto accaduto. Il presidente della Corte d’Assise le ha chiesto con quali modalità preferisce parlare e lei ha spiegato che vuole raccontare tutto, ma senza avere davanti quel ragazzo, colui che le ha rovinato la vita. Così in aula sarà installato un separè che la proteggerà nel corso dell’udienza, probabilmente lunga, durante la quale dovrà raccontare passo dopo passo quanto avvenuto nella villetta del duplice delitto.
UNA RELAZIONE BREVE
Prima dell’udienza la ragazza aveva risposto ad alcune domande davanti alle telecamere commentando il dramma che sta vivendo per colpa del suo ex fidanzato Christian Sodano: «Spero e penso che sia giusto che rimanga lì in carcere a vita, ha tolto la vita a due persone senza motivo, quasi non le conosceva e non gli avevano fatto niente. La nostra storia è durata 5 mesi, non ci sono mai stati segnali se non i messaggi a fine novembre. Da lì mi sono messa a pensare e sono stata due settimane senza vederlo. Mi ero stufata e l’ho lasciato perché non lo vedevo come una persona adatta a me». Rispetto al duplice delitto, Desirèe non ha dubbi: «Era tutto già pensato… L’arma perché te la sei portata? Era premeditato, ma non c’è bisogno che lo dica io. E poi la freddezza della persona, è riuscito a fare tutto lucido: io stavo là, quello che ha fatto l’ho visto. Tra l’altro, quando mia sorella ancora si muoveva, lui che fa? Torna indietro e la finisce. Non sei lucido, di più, stai a tuo agio. Questa è la cosa ancora più preoccupante perché una persona così chissà quante altre cose può fare, non ha limiti. Non sei normale, non sei una persona».
L’autopsia ha confermato un dato agghiacciante: mentre Nicoletta Zomparelli è deceduta sul colpo, la giovane Renée era stata ferita in maniera meno grave. Ma quando Sodano ha visto che si muoveva, a terra, si è avvicinato esplodendo il colpo di grazia. «Non volevo vederla soffrire» disse alla polizia dopo essersi consegnato.
FONTE: