Sottecchi
sot-téc-chi
Significato Con gli occhi socchiusi per non farsi notare, per velare intenzioni e sentimenti; di nascosto
Etimologia etimo discusso, che però giunge al latino subtus ‘di sotto’.
- «Hai visto che quello mi guardava di sottecchi? Chi è?»
Siamo davanti a una parola mirabile, che però non si fa notare.
Detta e ridetta un’infinità di volte, tanto da essere cambiata nei secoli come il piede della statua di bronzo al tocco dei passanti, ‘sottecchi’ ci offre un riferimento ancora riconoscibile al ‘sotto’ — ma poco più. Si è accomodata soprattutto nella nicchia linguistica della locuzione ‘di sottecchi’, e declina quel ‘sotto’ in un modo estremamente preciso, suggestivo e insolito.
Ora, dal subtus latino (un ‘di sotto’ da cui il nostro ‘sotto’) sarebbe derivato nel parlato un avverbio come subticule, o un aggettivo come subticulus, per qualificare un ‘di nascosto’ — da cui emerge in volgare il nostro ‘sottecchi’, attestato in pieno Rinascimento. Ma possiamo non sentirci dentro un riferimento agli occhi? Paraetimologico, beninteso, ma forse non del tutto casuale: il significato così preciso di questo genere di ‘sotto’ è tutto imperniato proprio su un comportamento dello sguardo.
Sottecchi significa ‘con gli occhi socchiusi’: questo gesto palpebrale ripara (tranne che per uno spiraglio) intenzioni e sentimenti che passano dagli occhi, e la possibilità che lo sguardo sia notato. Se squadro sottecchi (o di sottecchi) il nuovo tipo dell’amica, lo guardo bene senza essere visto nel mio guardare; se mentre faccio le viste di leggere un libro sbircio di sottecchi che cosa sta combinando il tizio appena arrivato, lo controllo in modo furtivo; se ci scambiamo un’occhiata di sottecchi perché durante la lezione abbiamo colto una citazione a cui siamo affezionati, ce lo diamo a vedere fra noi, senza mostrare distrazione. È un modo molto eloquente di esprimere uno spirito furtivo — tant’è che il significato abbraccia il furtivo stesso nel senso più lato.
Posso entrare di sottecchi, possiamo tramare di sottecchi, posso rivelare di sottecchi informazioni importanti. È un ‘occultamente’ molto disinvolto, che sa calarsi nel flusso delle azioni e dei discorsi — meno pesante e istituzionale del ‘clandestinamente’, e senza i riferimenti troppo didascalici propri del ‘segretamente’ e del ‘nascostamente’. Stretto, secco anche nel suono, buono per il registro basso e per quello alto.
Che meraviglia. Nella sua forma, che si è sviluppata senza tante premure di forma, da bocca a orecchio di popolo, è proprio stato accordato un piccolo labirinto di suggestioni: il sotto, che evoca una tettoia di palpebre e il celato che ci passa al riparo, il so- stesso, che in molte formazioni volge il sub- in un senso di attenuazione, e gli occhi che ci sono ma no, non ci sono. Quale parola migliore, per questo gioco di specchi e veli.