Ucraina di Antonello Guerrera la Repubblica
A Kiev sono andati nel panico appena hanno visto la bozza del documento confidenziale arrivato da Washington il 7 febbraio 2025. Perché, più che un accordo con un alleato, quello proposto da Donald Trump all’Ucraina sembra una spietata morsa finanziaria, con gli Stati Uniti che potrebbero così «appaltare» Kiev, dopo tre anni di guerra sanguinosa.
Il Telegraph ha pubblicato il documento, insieme al Financial Times nel weekend. Secondo il quotidiano conservatore, i 500 miliardi di dollari in terre rare e minerali preziosi che Trump avrebbe chiesto al presidente ucraino Zelens’kyj in cambio della sua protezione dopo la presunta pace con la Russia, sono un peso gigantesco per Kiev. Che vanno ben oltre lo sfruttamento di giacimenti. Che interesserà qualsiasi risorsa del Paese come porti, infrastrutture, petrolio, gas. E che, in pratica, rappresentano riparazioni che, in percentuale di Pil, sono superiori addirittura a quelle inflitte alla Germania a Versailles dopo la Prima Guerra Mondiale.

ESTRAZIONE MINERALE DI FERRO
TERRE RARE
TERRA RARA
A leggere i termini legali del documento, secondo il Telegraph, un simile accordo significherà «la colonizzazione economica perpetua dell’Ucraina da parte degli Stati Uniti. Il fardello di queste riparazioni non è assolutamente sostenibile». In pratica, Trump chiede a Kiev innanzitutto di stabilire un fondo comune che tenga lontano «attori ostili dello scenario geopolitico a non beneficiare della ricostruzione del Paese dopo la guerra. Ciò include risorse minerarie, petrolio, gas, porti e altre infrastrutture». Il tutto regolato «dai tribunali di New York».
Eppure, lo stesso Zelens’kyj aveva inizialmente proposto un accordo simile su terre rare agli Stati Uniti: diversi giacimenti sono nei pressi delle zone occupate dalla Russia di Putin, quindi al presidente ucraino questa concessione pareva anche sinonimo di garanzia. Ora, però, sembra che, offerto il dito, Trump si voglia prendere tutto il braccio di Zelens’kyj. Gli Usa infatti, secondo il documento, vogliono intestarsi «il 50 per cento del fatturato relativo all’estrazione di risorse e il 50 per cento di tutte le nuove licenze concesse a parti terze», sulle quali Washington avrà comunque la priorità, insieme ai futuri progetti, «oltre al controllo pressoché totale di risorse e merci dell’Ucraina».
Insomma, gli Stati Uniti starebbero trattando l’Ucraina «come un aggressore in guerra, poi sconfitto». Qualora Kiev controfirmasse la bozza di documento americano, «si tratterebbe di condizioni e penalità finanziarie peggiori di quelle imposte alla Germania e al Giappone dopo la Seconda guerra mondiale. Ma soprattutto, la cifra richiesta da Trump di 500 miliardi in terre rare, con tutte le condizioni espresse nel documento, rappresenterebbe un peso per Kiev «peggiore di quello del Trattato di Versailles contro la Germania nel 1919. Mentre la Russia potrebbe scamparla e non pagare niente».

ESTRAZIONE MINERALE DI FERRO
TERRE RARE
TERRA RARA
Ma Trump insiste: gli Stati Uniti «hanno buttato 300 miliardi di dollari» sinora nella guerra in Ucraina, anche se in realtà il Congresso ne ha approvati 175. E, come ricorda il Telegraph, 70 miliardi di questi sono praticamente ritornati negli Stati Uniti visto che si tratta di contratti di armi con produttori americani, mentre buona parte del resto degli aiuti sono prestiti a lungo termine. Ma Trump aveva già espresso un velato ricatto all’Ucraina qualche giorno fa in una intervista a Fox News: «Hanno grandi risorse minerarie. Potremmo arrivare a un accordo, o forse no… Gli ucraini potrebbero diventare russi un giorno, o forse no… ma quei soldi li rivoglio indietro».
FONTE DI Antonello Guerrera
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