Carenza personale qualificato, la ricetta di FederTerziario: “Rifondare sistema di istruzione e formazione, via alla transizione delle competenze”
Ne ha parlato oggi Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario, ospite al Forum in Masseria – Winter Edition, la rassegna economica e politica organizzata da Bruno Vespa, nel corso del panel “I lavori di domani: sicurezza, competenze e formazione”.
Il contesto di riferimento emerge ormai quotidianamente nella cronaca nazionale: a fronte del numero più alto di occupati da quando esistono le serie storiche dell’Istat (62%), permane la carenza strutturale di manodopera e di competenze e le imprese faticano ad assumere il personale richiesto. In occasione della presenza al prestigioso appuntamento invernale “Forum in Masseria – Winter Edition”, FederTerziario, partner dell’evento e rappresentata dal presidente Nicola Patrizi, ha evidenziato come il sistema dell’istruzione e della formazione non sia adeguato ai repentini cambiamenti del mercato del lavoro che ormai impone alle micro, piccole e media imprese italiane – realtà che contribuiscono all’85% del pil nazionale – di competere su mercati globali. La ricetta di FederTerziario si chiama “transizione delle competenze”.
“Un processo che attraversa istruzione-formazione-lavoro e che impone nuovi meccanismi di formazione – spiega Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario –, soprattutto continua e di riqualificazione, tenendo conto dei processi innovativi, per generare la capacità di rispondere alle richieste del mercato del lavoro con tempi di reazione velocissimi“.
Un approccio da integrare in uno scenario di politica economica e di investimento che, a partire appunto dalla revisione del sistema di istruzione, formazione e lavoro per procedere verso una filiera strategica unitaria, incida inoltre sulla questione della denatalità – nel 2050 ci saranno 3,5 milioni di lavoratori in meno a fronte del 60% di forza lavoro – e sullo stimolo alla capitalizzazione delle imprese.
“Sarà opportuno incidere – prosegue Patrizi – sulle riqualificazioni del personale ancora impiegato, valutando anche l’impatto che le nuove tecnologie avranno in alcuni settori produttivi e poi e lavorare per il recupero della forza lavoro nell’ambito di quel 30% che accoglie come trend, ormai stabile, disoccupati e inattivi che non possiamo permetterci di sostenere solo con politiche passive. Decisivo lo stimolo alla capitalizzazione delle MPMI per consentire di sostenere investimenti in innovazione o di prodotto/processo per restare competitive sul mercato globale, considerando che oggi le micro e piccole imprese hanno scarso accesso ai finanziamenti per l’innovazione“.
In campo ci sono le risorse economiche messe a disposizione dalla politica di Coesione e dal Pnrr che andranno spesi in maniera adeguata, creando le condizioni migliori dal momento che attualmente i livelli di spesa reale restano bassi anche a causa dei numerosi vincoli amministrativi e burocratici per le imprese di piccola dimensione, come peraltro testimoniato dai fondi di Industria 5.0: su 6 miliardi stanziati, richieste per meno di mezzo miliardo. Allo stesso tempo bisogna riprogrammare i fondi della politica di coesione (2021/2027) – in larga parte ancora non impegnate – e che risultano decisive per le Politiche attive del lavoro che necessitano di strategie nuove per incidere sulla filiera istruzione-formazione-lavoro.
“Riteniamo essenziale – conclude il presidente FederTerziario – puntare sull’educazione finanziaria, non solo per gli imprenditori, ma nell’ambito dei percorsi di istruzione e formazione al fine di creare competenze idonee e la conoscenza degli strumenti disponibili alternativi al mercato bancario, fondamentali per la capitalizzazione e gli investimenti. Resta poi il grande dilemma della pubblica amministrazione che è la cinta di trasmissione per la reale messa a terra degli strumenti finanziari messi a disposizione dall’Europa. Il settore pubblico non forma e non aggiorna il proprio personale ormai da anni e quindi la carenza di competenze inficia la messa a terra di qualsiasi politica“.