A cura di Lara Crinò, 16 marzo 2025
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Un personaggio, Arturo Belano, che fin dal nome riconosciamo come alter ego dello scrittore che l’ha inventato. E il suo amico e compagno d’avventure, il poeta Ulises Lima che riappare in Messico, stanco e malato. C’è il racconto di un’amicizia ma anche di un modo tutto speciale di fare letteratura, quello di Roberto Bolaño, sulla copertina di Robinson che trovate in edicola da oggi con Repubblica. Dell’amato autore sudamericano, scomparso nel 2003, vi offriamo infatti una storia inedita, che segna il ritorno del protagonista del suo romanzo I detective selvaggi. Una grandiosa opera mondo, come ci spiega nel suo intervento Nicola Lagioia, con cui Bolaño volle celebrare la sua generazione che, in un’America latina tormentata da dittature e colpi di Stato, aveva sacrificato la propria giovinezza alla causa della libertà. A seguire sulle nostre pagine, come sempre, le recensioni delle novità in libreria.
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Questa settimana l’appuntamento con le Letture raddoppia. Vi proponiamo innanzitutto un’intervista a uno degli autori più interessanti e controversi degli ultimi anni, il Jonathan Littell de Le benevole, che abbiamo voluto intitolare “Taccuino ucraino”. Lo scrittore americano (ma naturalizzato francese), che ha dedicato alle vicende del conflitto in quelle terre i suoi titoli più recenti – Un luogo scomodo e L’aggressione russa – fa infatti un’acuta disanima del presente e del futuro prossimo dell’Ucraina e della Russia, delle mire di Putin e delle dinamiche dei regimi totalitari. Ospitiamo poi un testo di Maurizio Bettini, filologo e antropologo del mondo antico, che racconta l’invenzione della domenica.
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Kim Rossi Stuart è il don Fabrizio principe di Salina nella serie tv Il Gattopardo (Netflix)
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Dalla serie tv del momento al nostro bookclub: la nuova lettura del mese de L’isola di Robinson è Il Gattopardo, il capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Dopo la Russia del Dottor Živago di Boris Pasternak, ci spostiamo nella Sicilia del principe di Salina. Il Gattopardo è un grande romanzo sulla decadenza ma anche sul desiderio e sul tempo che passa, come spiega a Robinson lo scrittore Francesco Piccolo che sta portando nei teatri la travagliata storia editoriale del libro. Lo leggiamo fino al 6 aprile: cercate su Telegram L’isola di Robinson e leggetelo con noi, poi inviate le vostre recensioni. Nelle pagine dedicate al mondo social, spazio anche alla Giornata mondiale della poesia: Davide Avolio, poeta e divulgatore che ha appena pubblicato il suo primo romanzo, ci spiega come si racconta sulle piattaforme. Scriveteci a robinsontok@repubblica.it e seguiteci anche su Instagram (@robinson_repubblica) e su X (@Robinson_Rep).
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Vilhelm Hammershøi, Interno. Strandgade 30 (1901; olio su tela, 66 x 55 cm; Francoforte sul Meno, Städel Museum)
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C’è un fiume carsico che scorre nella storia dell’arte, unendo pittori di epoche e mondi diversissimi tra loro. Passa da Beato Angelico alle azzure lontananze di Leonardo, dalle atmosfere di Giorgione alle pareti di Vermeer, arrivando fino a Morandi e James Turrell: tutti artisti a caccia del mistero della luce. Su questo sentiero una piccola pietra miliare è quella di Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864- 1916), pittore dimenticato per decenni dai manuali d’arte, anche dai più dettagliati, che ora viene riscoperto. Gregorio Botta ha visitato per noi Hammershøi e i pittori del silenzio tra il Nord Europa e l’Italia, la mostra che gli dedica il Palazzo Roverella di Rovigo: prosegue fino al 29 giugno ed è a cura di Paolo Bolpagni.
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Libri per ragazze e ragazzi
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Un fotogramma del fim di Chris Sanders Il robot selvaggio, tratto dall’omonimo bestseller di Peter Brown
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Due autentiche icone dell’infanzia, una recente, l’altra storica, sono le protagoniste delle nostre pagine per ragazze e ragazzi. La prima è Il robot selvaggio, al centro di una saga letteraria e di uno splendido film d’animazione: Ilaria Zaffino intervista Peter Brown, autore dei libri, che racconta perché ha deciso di dare al personaggio principale identità femminile, e svela la svolta decisamente ambientalista dell’ultimo romanzo. La seconda è L’Ape Maia, cartoon giapponese di culto che a inizio aprile compie cinquant’anni: Francesca Tamburini, seguitissima creator e booktoker, ci spiega perché la amiamo, e ci informa sulle iniziative italiane per celebrarla.
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I fumetti di questa settimana raccontano la storia di Terry Moore, un artista che da sempre ha rifuggito le grandi case americane per portare avanti la sua opera in maniera indipendente, diventando uno dei simboli negli anni Novanta dei comics underground con Strangers in Paradise, realizzata per la sua etichetta Abstract Studios. Valerio Bindi ha avuto l’opportunità di intervistarlo in occasione della pubblicazione in Italia di un’opera intitolata Parker Girls, che espande l’universo che i fan chiamano ormai “Parkerverse”, a segnalarne l’importanza e il grande respiro che eguaglia quelli di Marvel e DC.
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Max Gazzè, Niccolò Fabi, Daniele Silvestri
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Le pagine degli Spettacoli sono dedicate a un trio d’eccezione: Niccolò Fabi, Max Gazzè e Daniele Silvestri. Intervistati da Luca Valtorta, raccontano in anteprima esclusiva il docufilm Un passo alla volta. Le voci dei tre si intrecciano nel racconto di come nacque la loro amicizia – in un luogo molto particolare, “Il locale” di Roma – per poi passare alle rispettive carriere soliste, riallacciate da un tour nel 2014 e, di nuovo nel 2024, da un concerto al Circo Massimo davanti a 50mila persone. Un esperimento filmico, questo loro Un passo alla volta, che è anche un tentativo di raccontare una generazione e un modo di vivere.
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Questa settimana, i focus delle nostre pagine dedicate agli eventi culturali sono dedicati a Libri Come (all’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 21 al 23 marzo) e Book Pride. Con un’intervista allo scrittore brasiliano Marcelo Rubens Paiva, tra i protagonisti della rassegna romana, e con un articolo di Zita Dazzi che ci racconta come a Milano, per Book Pride (dal 21 al 23 marzo), si riunisce il meglio dell’editoria indipendente, in un’edizione che per la prima volta vede l’evento in tandem con il Salone del Libro di Torino.
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Elisabetta Rasy in un ritratto di Riccardo Mannelli
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L’infanzia partenopea nel dopoguerra vicino al padre depresso, che tentava “di prolungare all’infinito la notte”. La fuga a Roma con la madre, gli studi d’arte, gli incontri con Pascali e Boetti. E una scrittura nella quale ha spesso usato, per svelarsi, le biografie altrui. Questa settimana, per Straparlando, Antonio Gnoli ha incontrato la giornalista e scrittrice Elisabetta Rasy.
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