Tumido

tù-mi-do

Significato Gonfio; carnoso, turgido; ampolloso, ridondante; superbo, arrogante…

Etimologia voce dotta recuperata dal latino tumidus, da tumère ‘essere gonfio’.

  • «Che labbra tumide che ha. L’ha punto un’ape?»

Esponenti della stessa famiglia possono avere sorti delle più diverse — alcune di cupo successo, altre di rigidità invariabile, altre ancora di obsolescenza letteraria. Il tumère latino è un ‘essere gonfio’, che ad esempio ha dato vita al tumore, colto nel suo essere un gonfiore, e alla tumefazione, che fuor di scienza medica resta solo nel volto tumefatto.

Il tumido ha la sorte della desuetudine, e del registro letterario. Si direbbe che il modo in cui è gonfio debba avere qualcosa di patologico, viste le pieghe delle altre parole della , tutte incentrate su un aumento di volume non fisiologico di organi e tessuti. Invece il tumido si stacca dal gonfio abnorme — è pieno e basta, in varie declinazioni.

Il tumido può essere grosso, e possiamo parlare dell’epa tumida con cui lo zio, alzandosi, scuote il tavolo. Può essere turgido e carnoso, e possiamo parlare delle labbra tumide del ragazzo che ci piace, degli acini tumidi che ci facciamo scrocchiare sotto ai denti. Ma naturalmente il tumido fa il suo salto figurato.

Con un’immagine che è parallela a quella dell’enfatico, il tumido si fa , gonfio — e quindi possiamo parlare dello stile tumido dell’articolo. Qui l’eco di un riferimento a tessuti gonfi si fa sentire in maniera particolare, con concretezza: l’enfasi si è molto astratta, e lo stesso gonfio non riesce a rendere un’immagine altrettanto netta. D’altro canto l’ampolloso e il  corrono allo spregio. Il tumido dà un profilo organico all’abbondanza  di uno stile, di un’opera — col giudizio che ne consegue, ma più coperto. E non solo!

La pienezza del tumido acquista anche una dimensione morale. , il tumido si mostra gonfio di sé: posso raccontare della risposta tumida ricevuta dal professore, di persone che arricchendosi si fanno tumide e , del vanto tumido del  che crede di aver fatto chissà che.

La fisicità carnosa del tumido ha una forza espressiva da tenere presente: il gonfio, l’enfatico e il superbo vivono in dimensioni didascaliche che possono essere unificate con una corporeità d’impatto. Scegliere di dire tumida una mano grossa, scegliere di dire tumida una guancia o un , trovare il tumido nel portamento di un discorso o nell’atteggiamento di una persona è una scelta poetica, che si .