LA RASSEGNA STAMPA DI OGGI
DA “Il Fatto”, “Dagospia”, “Notix” e “Cronachedi” e le prime pagine dei giornali di oggi a cura della redazione dell’Agenzia Cronache / Direttore Ferdinando Terlizzi
La rubrica (privata) dello Stato è tutta online
Le piattaforme. Mattarella, Meloni, Crosetto e altri: in Rete esistono siti dove trovare facilmente contatti personali: bastano appena 50 euro al mese

C’è, tanto per iniziare, il numero del cellulare del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Abbiamo verificato che fosse davvero il suo. Sì, lo è. E non è quello istituzionale, ma quello che usa per i contatti privati, con gli amici o i familiari. Per una cinquantina di euro al mese potreste aggiungerlo alla vostra rubrica insieme, giusto per fare un altro esempio, con quello della premier Giorgia Meloni, in modo da avere l’accoppiata presidenziale. Anche in questo caso non si tratta del cellulare istituzionale, ma di quello privato, al quale potreste aggiungere un suo indirizzo email personale. Allo stesso prezzo potreste aggiungere i contatti del ministro della Difesa, Guido Crosetto, o del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Abbiamo verificato che anche per loro, come per Meloni e Mattarella, si tratta di numeri effettivamente intestati e attivi.
Il punto è che non stiamo neanche parlando di dark web, di siti online complicati da raggiungere, di profili da nascondere per accedervi o di chissà quali capacità informatiche per acquisirli. Avviene tutto alla luce del sole. Con buona pace non soltanto della privacy delle nostre istituzioni, ma anche di basilari regole di cybersicurezza, poiché non è poco consentire a chiunque di entrare in possesso del numero del capo dello Stato, del presidente del Consiglio o di svariati ministri. Per capirci, chiunque entri in possesso di questi numeri, con un minimo di dimestichezza nel campo informatico, potrebbe decidere di geolocalizzare il capo dello Stato o il capo del governo, magari non con precisione millimetrica, ma sufficiente a individuarne gli spostamenti in tempo reale.
Per ovvi motivi non divulgheremo il nome delle piattaforme (ne abbiamo contate otto) sulle quali reperire queste informazioni. Ci limiteremo a spiegare il meccanismo che porta a questo risultato.
Si tratta dei cosiddetti portali di lead generation, piattaforme online progettate per raccogliere contatti qualificati (lead) interessati a determinati prodotti o servizi, che poi vengono trasmessi o venduti ad aziende che vogliono entrare in contatto con quei potenziali clienti.
LEGGI – Numeri istituzionali online, la Cybersecurity: “Per noi non c’è alcun database”
Si navigano facilmente. Si passa da un’azienda all’altra con una semplice ricerca. Per iscriversi è sufficiente avere una email aziendale ed essere disposti a pagare un abbonamento che si aggira sui 600 euro all’anno. O accedere gratis con poche ricerche a disposizione per un periodo di tempo limitato. Le piattaforme più evolute offrono anche un comodo plug in da installare sul proprio browser con cui si naviga in Rete. Il plug in è un programma che consente di interagire con un altro programma. E qui viene il bello. Navigando su Chrome, per esempio, si può entrare normalmente nel social professionale LinkedIn e – utilizzando i plug in in questione, che non divulghiamo – ottenere in tempo reale i dati riservati che non sarebbero altrimenti accessibili.
LEGGI – Numeri istituzionali online, l’informatico Mavilla: “Io li ho avvisati, ma per loro è solo una bufala”
Di piattaforme (e plug in) simili ne abbiamo trovate almeno 8. Ne abbiamo testate a fondo tre. Hanno sede in Russia, Israele e Usa. Come abbiamo già spiegato, non si tratta di dati difficilmente raggiungibili, da recuperare nel dark web, ma sono lì in bella mostra. E così, proprio mentre gli allarmi sullo spionaggio (interno o straniero) si moltiplicano, scopriamo che non bisogna essere James Bond o un hacker professionista, ma un semplice utente, collocato ovunque nel mondo ci sia una connessione, per avere a disposizione quello che, nei fatti, è un enorme database. E nel quale, giusto per fare un altro esempio, abbiamo trovato i riferimenti di Raffaele Fitto, vice di Ursula von der Leyen, ex ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr nel governo Meloni.
A portata di clic ci sono anche 2.125 contatti della Presidenza del Consiglio, 13.822 di dipendenti (ed ex dipendenti) del ministero della Giustizia. Ben 4.871 profili che fanno riferimento al ministero dell’Interno. E poi 11.688 persone impiegate nel ministero della Difesa, oltre a Inps, agenzie governative, regioni, comuni e così via. Per le forze dell’ordine troviamo i profili di 3.805 dipendenti della Polizia di Stato, 6.301 dell’Arma dei carabinieri, 6.018 della Guardia di Finanza.
A scoprire il meccanismo è stato l’esperto di informatica Andrea Mavilla, e sulla base delle sue scoperte adesso ha avviato un’indagine la Polizia postale per verificare la diffusione delle informazioni personali in Rete e la liceità del possesso di tali dati.
Il punto è che i dati personali, incluse le informazioni di contatto, spesso vengono volontariamente messe a disposizione di portali o piattaforme social da parte degli utenti quando rilasciano il consenso all’iscrizione. Può anche accadere, però, che i dati personali siano ottenuti attraverso degli attacchi informatici e poi venduti illegalmente sul dark web. E la polizia postale sta innanzitutto indagando sulla “fonte dei dati” e sugli eventuali software che li hanno estrapolati e aggregati. Anche l’autorità del Garante per la Protezione dei Dati Personali ha aperto un’istruttoria. Una fonte interna alla authority spiega: “Ci sono sicuramente profili di illecito. Bisognerà vedere come riusciremo a muoverci, quale spazio di azioni abbiamo contro siti con sedi all’estero”.

SVEGLIATE LA PATRIOTA MELONI: TRUMP STA CONVINCENDO CON LA FORZA LE AZIENDE ITALIANE AD APRIRE SEDI NEGLI STATES – PUR DI EVITARE I PESANTI DAZI, SIA I GRANDI GRUPPI CHE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE MADE IN ITALY CHE ESPORTANO NEGLI USA, SI SONO MOSSI PER COSTRUIRE STABILIMENTI IN AMERICA. MA I TEMPI SONO LUNGHI: PER REALIZZARE UNA LINEA DI PRODUZIONE OCCORRONO CIRCA DUE ANNI. L’OPZIONE PIU’ RAPIDA È CREARE AGGREGAZIONI CON SOCIETÀ STATUNITENSI – I CASI DI LAVAZZA E GRANAROLO E L’ALLARME DI CONFINDUSTRIA: “IL RISCHIO È LA FUGA DI AZIENDE E CAPITALI NEGLI USA”

I dazi dominano le aperture, con il crollo delle Borse a livello mondiale e il fiume di denaro “bruciato” in poche ore. Poi ancora spazio ai funerali delle due ragazze uccise a Roma e Messina, al viaggio in Italia di Carlo e Camilla e al ritorno della Champions League con l’Inter in campo. Questi alcuni dei temi che trovano spazio oggi sulle prime pagine dei giornali in edicola

1/16
IL CORRIERE DELLA SERA
- Il fronte economico in primo piano: “Caos dazi, le Borse affondano”. Tensione sui mercati, “bruciati 10mila miliardi”. Trump minaccia: “Nuova stretta su Pechino”. Omicidio di Ilaria Sula, parla la mamma del killer: “L’ho aiutato a pulire”. Caso Saman, il pg al processo d’appello: “Uccisa da tutta la famiglia”, chiesti 5 ergastoli. Fotonotizia sul Salone del Mobile che apre oggi a Milano

2/16
LA REPUBBLICA
- “I controdazi dell’Europa” è il titolo d’apertura. Arriva la risposta di Bruxelles ai dazi americani, “nella lista dei prodotti ci sono acciaio, alluminio, moto e yacht”. E Trump “minaccia una stangata alla Cina”. Morte di Ilaria Sula, parla la madre del killer: “L’ho aiutato a lavare il sangue”. Carlo e Camilla, “l’anniversario festeggiato in Italia” mentre Francesco Totti vola a Mosca, “tra polemiche e maxi compenso”

3/16
LA STAMPA
- “Trump, la rivolta di Wall Street”, titola il quotidiano torinese. Borse mondiali “a picco” ed il tycoon “minaccia la Cina: raddoppio dei dazi”. Fronte politico, i giudici e “l’ossessione di Nordio e Mantovano: Sono tutti toghe rosse”. Fotonotizia sul ritorno di Roberto Mancini alla Sampdoria in qualità di consulente tecnico, con lui “Lombardo ed Evani”. Di spalla il commento di Fornero: “Fuga dei giovani, la maledizione del nuovo millennio”

4/16
IL MESSAGGERO
- “Pasticcio sui dazi, caos borse”: altalena dei listini “sulle voci smentite di moratoria”. In tre giorni “bruciati 10mila miliardi”. E Trump “minaccia la Cina”. Viminale, “Salvini frena. Piantedosi da Mattarella”. Per Carlo e Camilla “vacanze romane 20 anni dopo”. Ieri i funerali delle ragazze uccise a Roma e Messina: caso Sula, parla la madre del killer: “L’ho aiutato a pulire il sangue”. Pa, “parte il blocco del turnover: via 15-20 mila posti”

5/16
IL SOLE 24 ORE
- “Borse nel caos, crollano Europa e Asia. Wall Street sull’ottovolante, oro in caduta” è il titolo in primo piano del quotidiano economico. Ackman contro il ministro di Trump: “Crolla tutto e Lutnick ci guadagna”. Data la situazione vengono proposte “strategie antipanico: ecco gli errori da evitare per tutelare i risparmi”. Di spalla il focus sulla guerra in Medio Oriente: “Gaza, altri 19 morti nei raid israeliani”

6/16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
- “L’Inter sogna” in vista dell’andata dei quarti di Champions League. Contro il Bayern “per l’impresa”. E Inzaghi alza la voce: “Noi forti anche col budget ridotto”. In campionato “il Bologna fa tremare Conte”: la super sfida del lunedì termina 1 a 1. Grandi manovre alla Sampdoria: “Evani guida, Mancini c’è”

7/16
IL CORRIERE DELLO SPORT
- “Napoli regge, lotta e soffre: 1 a 1 a Bologna”. Sblocca Anguissa, poi magia di Ndoye. Corsa scudetto: “Ora gli azzurri hanno un calendario in discesa”. Champions League, al via i quarti con l’Inter che sfida il Bayern: “Simone, chiudila subito”. Punte in crisi alla Juventus: “Kolo e Vlahovic in astinenza”. Milan: “Dopo il no a Paratici c’è Tare in pole”. Sampdoria: “Evani allenatore con Lombardo vice”

8/16
TUTTOSPORT
- “Svolta Tudor, quattro punte”: sabato contro il Lecce dentro “Vlahovic, Kolo, Yildiz e Nico Gonzalez”. Il tecnico della Juventus vuole “sfruttare al meglio il serbo, sul quale punta molto nonostante i numeri ne certifichino la crisi”. In campionato “il tacco di Ndoye ferisce Conte e la Juve”: 1-1 tra Bologna e Napoli. Inter in campio in Champions, parla Bergomi: “Ma da Inzaghi cosa volete di più?”. Samp: “Evani allenatore con Lombardo vice”

9/16
IL GIORNALE
- Le Borse tracollano ancora: “Dazi, decalogo anti-panico”. Doris (Mediolanum) e i consigli per i risparmiatori: “I mercati ripartiranno guadagno certo sul lungo termine”. Carlo e Camilla in Italia, intanto Totti va “in Russia solo per soldi”. Polemica con l’Anm, il punto di Mantovano: “Quei magistrati che negano la sovranità popolare”. Usa, Kennedy “rinnega se stesso: I vaccini sono efficaci”

10/16
IL FATTO QUOTIDIANO
- In apertura l’inchiesta: “Tutti online i telefoni dei vertici dello Stato”. In rete, “per soli 50 euro pure i contatti personali di Crosetto e Piantedosi”. Guerra in Ucraina: “I russi avanzano ancora, Kiev va a trattare negli Usa”. Caos dazi, “terzo crollo in Borsa. L’Ue tratta ma è divisa”

11/16
LIBERO
- Terzo giorno di “panico in Borsa, cosa vuole davvero Trump”. Gli obiettivi del presidente sono “meno interessi sul debito e il calo di dollaro e petrolio. Nonostante voci e pressioni non intende mollare”. Parla Arianna Meloni: “Il genitore è il lavoro più diro. Spesso i ragazzi crescono soli”. Politica: “Conte a caccia di cervelli per la scalata alla sinistra”

12/16
IL FOGLIO
- “La tassa del sovranismo” è tra i titoli in prima pagina. Meloni “sta con i controdazi Ue, oggi la lista. Tajani esplora mercati in India”. Intanto Trump “invita a resistere ma le Borse crollano”. Medio Oriente: “Fermare Teheran. Israele e Trump sono allineati su Gaza ma sull’Iran non ragionano allo stesso modo”. Musk contro Navarro: “E’ andato in crisi il matrimonio tra miliardari tech e populisti”

13/16
IL MANIFESTO
- “Andrà tutto bene”. Sotto i “dazi biblici di Trump le Borse crollano di nuovo, già bruciati 10mila miliardi”. Guerra in Medio Oriente: “Israele ha sparato per uccidere”. La strage dei soccorritori, la Mezzaluna Rossa presenta i risultati dell’autopsia. Medio Oriente: “Attacco alla tenda dei reporter”. Governo, cambio al Viminale: “Salvini è già in ritirata”

14/16
DOMANI
- “Borse e dazi, Trump come Caligola. L’Europa crolla, minacce alla Cina”. Bruciati “migliaia di miliardi” e il tycoon dice “Americani non siate deboli!”. Caso Paragon: “Scandali e servizi, patto Meloni – Del Deo”. Approfondimento di spalla: “Trump e Putin sono sul fiume ad aspettare il corpo dell’Ue”

15/16
IL RIFORMISTA
- “Arriva il conto”. Braccio di ferro Trump-Xi, “le Borse europee crollano ancora”. Parla il finanziere Micheli: “Peggio di Lehman Brothers nel 2008”. Esteri: “Italia in prima linea contro gli Houthi”. Politica: “Salvini e Piantedosi, dietrofront del premier: non pongo problemi”. In taglio basso l’approfondimento: “Globalizzazione, è tempo di un nuovo illuminismo o prevarranno coloro che hanno in orrore la luce”

16/16
LA NAZIONE
- “Caos Trump, Borse a picco. Controdazi Ue fino al 25%”. Moratoria sulle tariffe “annunciata e subito smentita dalla Casa Bianca. L’Europa contrattacca”. Caso Ilaria Sula, malore per la mamma della ragazza ieri ai funerali mentre quella del killer ammette di “averlo aiutato a pulire il sangue”. Carlo e Camilla in Italia: “Il ritorno è da re”