
La parola del giorno è
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[pa-le-o-e-co-lo-gìa]
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SIGN Disciplina che studia le relazioni ecologiche tra esseri viventi ed ambiente nel passato remoto
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parola composta da [paleo-], elemento di origine greca col significato di ‘antico’ (da [palaiós], col medesimo significato), ed [ecologia], adattato dal tedesco [Oekologie] e a sua volta composto dagli elementi greci [ôikos ‘casa’, e [-logia] ‘discorso, studio’.
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es. «La paleoecologia spiega in maniera convincente perché questa specie sia stata in grado di sopravvivere tanto a lungo.»
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Nella prima lezione del corso di Ecologia all’università, chi insegna spesso chiarisce un errore molto diffuso: ‘ecologia’ ed ‘ecologismo’ non sono sinonimi. Sebbene legati, i due termini hanno significati distinti.
L’ecologismo è l’attivismo nei confronti delle tematiche ambientali, energetiche e verso le politiche di tutela e conservazione del patrimonio naturale, contro l’inquinamento e lo sfruttamento della Natura. L’ecologia è una disciplina scientifica che si occupa delle relazioni tra esseri viventi e loro ambiente, che determina gli scambi di materia ed energia nei sistemi naturali. In breve, quella che tanta gente chiama ‘ecologia’ è in realtà ‘ecologismo’.
Un bravo ecologista dovrebbe conoscere le basi dell’ecologia, e non stupisce che spesso gli ecologi (gli scienziati) siano anche ecologisti (cittadini consapevoli). Il problema della distruzione dell’ambiente, l’accelerazione dei cambiamenti climatici, l’impatto delle attività umane sul contesto naturale, inquietano e generano domande, alle quali l’ecologismo può fornire una possibile soluzione.
Come possiamo affrontare queste nuove sfide, che si presentano a noi in forme mai viste e sperimentate prima dall’umanità? Un aiuto nel capire i processi in atto nel presente viene dallo studio del passato.
Anche se le attività umane sono una novità nella storia del pianeta, la Terra ha sperimentato innumerevoli condizioni e contesti ecologici ed ambientali, che possono fornire informazioni utili per affrontare in modo razionale le sfide del futuro. Lo studio delle relazioni ecologiche del passato è la paleoecologia. Non nasce con l’esplicito obiettivo di darci lezioni di sopravvivenza per il futuro, ma è, molto più umilmente, il tentativo di capire come le forme di vita hanno interagito tra loro e con l’ambiente nel passato.
In molti casi, l’ecologia dei tempi remoti è simile a quella di oggi. Come oggi, anche nel passato esistevano animali carnivori, animali vegetariani, piante che sfruttano la luce del sole, organismi spazzini che decompongono i corpi degli esseri morti, restituendo all’ambiente composti organici essenziali al funzionamento del sistema vivente. Inoltre, sono esistite situazioni climatiche ed ambientali per noi inusuali, prive di equivalenti moderni, che ci illuminano su realtà diverse da quelle a cui siamo abituati.
Ad esempio, oggi non esistono animali vegetariani giganteschi come i grandi dinosauri: come ha potuto l’ambiente sostenere per oltre cento milioni di anni l’enorme bio-massa totale di queste specie? Questa domanda può anche fornire un aiuto per risposte a quesiti moderni: può l’ambiente sostenere l’enorme bio-massa totale, in continua crescita, dalla specie Homo sapiens? Erano, i dinosauri, più ecologisti di noi?
La storia del passato testimonia momenti di crisi globale, durante la quale molte specie sono scomparse ma alcune hanno resistito ed hanno ripopolato gli ambienti: quale era l’ecologia delle specie estinte, e quale invece quella delle specie sopravvissute?
Lo studio di una disciplina apparentemente marginale e di nicchia quale la paleoecologia può quindi darci utili indicazioni su come la nostra specie possa indirizzare la propria storia futura. L’umanità è la sola specie, tra tutte quelle viventi, in grado di scegliere consapevolmente tra la propria sopravvivenza o l’estinzione.
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