Nelle prime ore della mattinata del 16 aprile, nella provincia di Caserta, i Carabinieri della Compagnia di Maddaloni hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due soggetti, un uomo e una donna, esponenti apicali della consorteria camorristica nota come “Clan Massaro”, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di estorsione e tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso.

In data odierna la misura disposta in via d’urgenza è stata valutata positivamente dal G.I.P. presso il Tribunale di S. Maria Capua Vetere competente per la convalida che ha emesso a carico di entrambi gli indagati riscontrandone i gravi indizi di colpevolezza, apposita ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Le meticolose indagini sviluppate dai militari dell’Arma, coordinate dalla D.D.A. partenopea, hanno permesso di ricostruire le responsabilità penali a carico della coppia, un 70enne, già condannato all’ergastolo, nonché ex collaboratore di giustizia, attualmente in detenzione domiciliare con permesso di uscire dalla sua abitazione e della sua compagna 64enne.
In particolare, grazie alle investigazioni, condotte affiancando metodi di indagine tradizionali quali i servizi di osservazione controllo e pedinamento, alle attività di analisi dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati e all’escussione di alcuni testimoni, i militari dell’Arma hanno ricostruito un episodio estorsivo di diverse migliaia di euro, consumato dai destinatari del provvedimento in data 21.02.2025 in danno del titolare di un’impresa edile, impegnata nei lavori di realizzazione di un campus scolastico nel comune di Santa Maria a Vico. A seguito di tale evento la stessa coppia avrebbe rivendicato in data 14.04.2025, una ulteriore richiesta estorsiva a saldo, questa volta non riscossa, ammontante al 3% dell’appalto dell’intera opera avente valore di circa 4 milioni di euro.
I provvedimenti cautelari eseguiti sono misure disposte in sede di indagini preliminari, avverso le quali sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

CASERTA. SORPRESO DOPO L’EVASIONE SI GIUSTIFICA DICENDO DI ESSERE UN MESSIA E CHE DELLA SUA DETENZIONE NE AVREBBE SOFFERTO IL MONDO. 21ENNE ARRESTATO DAI CARABINIERI.

Sono stati alcuni cittadini a segnalare, nel primo pomeriggio di ieri, alla pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Caserta, la presenza in strada di un giovane vestito di stracci, con ai piedi solo fasce di tela logore, che vagava con lo sguardo smarrito e apparentemente senza meta.

I militari dell’Arma, in transito in via Catauri durante un servizio di controllo del territorio, dopo aver individuato e riconosciuto il 21enne, già noto alle forze dell’ordine e in atto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia, gli hanno subito intimato di fermarsi.

Alla loro vista il giovane ha iniziato a correre all’impazzata lungo via Catauri, attirando l’attenzione dei numerosi passanti e profferendo frasi senza senso all’indirizzo dei carabinieri che, a piedi, stavano per raggiungerlo.

Dopo essere stato bloccato, rivolgendosi agli stessi con sguardo languido, gli ha riferito che la detenzione domiciliare alla quale è sottoposto risulta totalmente incompatibile con il suo essere e che l’evasione da lui commessa è stata indotta da una forza più grande.

I militari dell’Arma, resisi conto della situazione hanno cercato di calmarlo e solo dopo alcuni minuti sono riusciti a condurlo in caserma.

Il 21enne, anche durante il tragitto, ha più volte ribadito di essere una sorta di messia e di avere il controllo dell’aria dell’acqua e delle pietre e che della limitazione della sua libertà ne avrebbe sofferto il mondo. Solo dopo le reiterate domande dei militari, che ben conoscono il fermato, lo stesso ha finalmente ammesso che aveva solo bisogno di fare la spesa.

Dopo le formalità di rito è stato arrestato e trattenuto presso le camere di sicurezza dell’Arma in attesa di essere giudicato con rito direttissimo. Dovrà rispondere del reato di evasione.

LUSCIANO (CE).  ARMI NELLA MOVIDA. TRE GIOVANISSIMI RIPRESI DALLE TELECAMERE CITTADINE DENUNCIATI DAI CARABINIERI. SEQUESTRATE PISTOLE SFOLLAGENTE E TIRAPUGNI.

I tre ragazzi sono stati ripresi da alcune telecamere di sicurezza installate all’esterno di bar e esercizi commerciali in via Concetto Marchesi del piccolo centro di Lusciano, nel casertano, mentre in piena notte maneggiavano pistole, sfollagente e tirapugni, proprio come se stessero organizzando un raid.

L’immediato intervento dei militari dell’Arma, scaturito dalla segnalazione di alcuni residenti nella mattinata odierna, seriamente preoccupati per l’accaduto, ha consentito l’acquisizione e l’analisi dei filmati prima che venissero sovrascritti dal normale loop temporale.

I frame registrati, nei quali poco dopo le 02.00 di notte, appare un ragazzo circondato da altri giovani, visibilmente agitato, mentre preleva una pistola da una scatola adagiata sul ciglio della strada, occultandola nei pantaloni e subito dopo, due dei presenti si avvicinano e si scambiano oggetti atti ad offendere per poi allontanarsi, hanno permesso anche attraverso l’incrocio dei dati raccolti dai militari, di identificarli e rintracciali.

I tre spavaldi, raggiunti presso le rispettive abitazioni di Lusciano, sono statati sottoposti a perquisizione personale e domiciliare.

La ricerca delle armi, eseguita in tutti gli appartamenti con il supporto di unità cinofila specializzata, appartenente al Nucleo Antisabotaggio dell’aeroporto di Grazzanise, ha portato al rinvenimento e sequestro di una pistola calibro 7.65, illegalmente detenuta, funzionante ma priva di munizionamento, due pistole scacciacani prive di tappo rosso, uno sfollagente ad estrazione telescopica e due tirapugni.

I tre giovani, tutti incensurati, dovranno rispondere di violazione della legge sulle armi e detenzione illegale di arma da fuoco.

 

 

AVERSA. CONTROLLI CONGIUNTI ESUGUITI DAI CARABINIERI E DAL PERSONALE DELL’AGENZIA DELLE DOGANE. SCOPERTO E SEQUESTRATO LABORATORIO DI MISCELA E PRODUZIONE CLANDESTINA DI BEVANDE ALCOLICHE. SEQUESTRATI 2000 LT DI ALCOOL. ELEVATE PESANTI SANZIONI AMMINISTRATIVE E PENALI.

Aveva realizzato un laboratorio di miscela e produzione clandestina di bevande alcoliche il 56enne di Sant’Arpino denunciato dai carabinieri della Compagnia di Aversa e che dovrà rispondere, tra l’altro, di “fabbricazione clandestina di bevande alcoliche e di alterazione di contrassegni di Stato”.

Il controllo, scattato ieri 17 aprile, ha visto la determinante partecipazione del personale dell’Ufficio Antifrode dell’ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) della Campania, specialisti del settore.

Quando gli ufficiali di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri e dell’ADM, alle ore 19.00 hanno fatto ingresso nel deposito sotterraneo, ubicato in Aversa, si sono immediatamente accorti di essere difronte a un vero e proprio laboratorio clandestino di bevande alcoliche e superalcoliche. Nel suo interno, infatti, sono state trovate attrezzature idonee alla miscela e produzione delle stesse, materie prime quali zucchero, additivi aromatici e coloranti per la preparazione del prodotto nonché numerosi cubotti in plastica, ciascuno della grandezza di 1mq, contenenti complessivi 1600 Lt di alcool al 96% e 550 lt di bevande alcoliche già imbottigliate e pronte per la commercializzazione. All’interno del deposito gli operanti hanno poi rinvenuto e sequestrato migliaia di etichette false di noti marchi di liquori e migliaia di contrassegni di Stato per prodotti alcolici, visibilmente contraffatti.

Sempre nello stesso deposito, lo stesso personale ha scoperto e sequestrato 1000 Kg di generi alimentari, stoccati in cattivo stato di conservazione.

Terminate le operazioni di verifica, atteso l’enorme quantitativo di alcool presente, prima di procedere al sequestro del locale si è reso necessario far intervenire i VV.FF per la messa in sicurezza dei liquidi altamente infiammabili.

Nel prosieguo del servizio, i carabinieri della Compagnia di Aversa e il personale dell’ADM, hanno poi controllato anche un esercizio commerciale ubicato nelle immediate vicinanze del deposito clandestino, dove hanno denunciato il 30enne titolare che aveva posto in vendita 20 lt di bevande alcoliche contraffatte, della stessa tipologia di quelle poco prima sequestrate nel laboratorio clandestino, nonché per la vendita, senza autorizzazione, di liquori non contraffatti. Presso tale esercizio commerciale poi è stata riscontrata la presenza di due lavoratori non in regola, di cui un minore.

Complessivamente sono state anche elevate sanzioni per € 54.500 nei confronti del 56enne e per € 14.200 nei confronti del 30enne titolare del negozio.