La «raccolta di foto e video e di tutto il materiale utile a individuare gli aggressori da consegnare a Procura e Questura», un«audizione dei giornalisti aggrediti presso la Commissione parlamentare Antimafia» e una «relazione per lOsservatorio sui giornalisti minacciati del Ministero dellInterno». Sono i tre punti stabiliti nellassemblea che si è tenuta online con il coordinatore del Comitato della Commissione Parlamentare Antimafia a tutela dei giornalisti minacciati, Walter Verini, che ha dato piena disponibilità sottolineando la necessità di far «sentire meno soli» i colleghi impegnati in prima linea e ha invitato le istituzioni e la politica alla «responsabilità» e all’unità. Allassemblea, che è stata convocata in seguito alle aggressioni a cronisti e operatori che ci sono state durante gli scontri di venerdì sera davanti alla Regione Campania, hanno partecipato il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti. Con loro colleghi che hanno documentato la protesta e gli scontri, cronisti sotto scorta e giornalisti intervenuti da altre regioni dItalia. Il procuratore di Napoli, impegnato nel Comitato provinciale per lordine e la sicurezza pubblica convocato nel pomeriggio, ha affidato il suo saluto al segretario del SUGC, Claudio Silvestri, ringraziando i giornalisti «per il lavoro che fanno con professionalità e coraggio».
«Le giornaliste e i giornalisti minacciati ieri a Napoli non se la sono Andata a cercare come ha scritto qualcuno sui social, ma hanno esercitato compiutamente il loro diritto dovere di raccontare un evento di grande rilevanza sociale. Il loro unico torto è stato quello di svelare, con immagini e fotografie, le probabili infiltrazioni di camorristi e squadristi di ogni risma, impegnati nella strumentalizzazione della protesta», ha affermato il presidente della Fnsi, Beppe Giulietti che ha ricordato come avvisaglie cerano state anche nei giorni precedenti ad Arzano, quando per episodi simili è stato preso di mira il collega Mimmo Rubio.
Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato, all’unanimità, l’avvio di una consultazione pubblica sulle modifiche al nuovo regolamento in materia di tutela del diritto d’autore. «La competenza dell’Autorità spiega una nota è stata infatti ampliata dal decreto ‘Rilancio’ ai casi di diffusione illecita di contenuti in rete mediante i servizi di messaggistica istantanea che utilizzano, anche indirettamente, le numerazioni telefoniche degli utenti. Lo stesso decreto ha inoltre ripristinato la possibilità per Agcom di comminare sanzioni fino al 2% del fatturato nei confronti di coloro che non rispetteranno gli ordini di rimozione dei contenuti illecitamente diffusi».
Le modifiche poste a consultazione pubblica «mirano aggiunge l’Authority ad impedire la diffusione di opere digitali rese disponibili in violazione del diritto d’autore, con le medesime procedure e garanzie che hanno contraddistinto l’azione dell’Autorità dall’entrata in vigore del regolamento. La rapidità dei tempi di intervento, fissato in soli 12 giorni, è stato uno dei punti di forza dell’attività finora svolta da Agcom, come riconosciuto dall’intera filiera dell’industria creativa».
La consultazione pubblica avrà una durata di 30 giorni e coinvolgerà tutti i soggetti interessati.
«Ancora una intimidazione alla libertà di informazione da parte della Regione Campania, presieduta da Vincenzo De Luca». È quanto affermano in un nota il Cdr della Tgr Campania, l’Usigrai e il Sindacato unitario giornalisti Campania. «Ieri spiegano i rappresentanti sindacali nel collegamento della Tgr Campania è stata ritrasmessa una parte di un servizio andato in onda martedì 20 ottobre su Cartabianca, RaiTre, in cui uno degli operatori del 118 riportava al microfono la carenza in quel giorno in Campania di posti letto disponibili per il ricovero di pazienti Covid. Nel riprendere la linea il giornalista ha riferito di un fax della centrale operativa del 118 in cui si informava il Pronto Soccorso di uno dei Covid Center regionali, con i posti tutti occupati, che non erano disponibili altri letti nella regione per poter trasferire due pazienti in condizioni cliniche severe. Il fax si riferisce a martedì 20 ottobre, ore 13.02. L’Unità di Crisi della Regione Campania ha annunciato l’invio di un esposto alla Procura di Napoli e alla Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai, per confutare “una vergognosa truffa mediatica sul presunto e falso esaurimento dei posti letto” nella regione. La redazione di Cartabianca segnala che il quadro della disponibilità di posti letto negli ospedali documentata con una intervista all’operatore del 118 faceva riferimento com’è ovvio alle richieste pervenute in quella specifica giornata, e come documentato anche dalle immagini del registro chiamate pervenute alla centrale operativa del 118 stesso».
Il Comitato di redazione della Tgr Campania «respinge gli attacchi al lavoro dei giornalisti del servizio pubblico televisivo, che come sempre verificano scrupolosamente le notizie fornite ai telespettatori. Quando l’autorità giudiziaria disporrà di sentire i giornalisti Rai o la Commissione di Vigilanza Parlamentare deciderà di ascoltarli, i colleghi consegneranno copia del fax della centrale operativa del 118 dov’è scritto a chiare lettere che non erano disponibili posti letto per pazienti Covid in Campania, nel giorno indicato dal giornalista, e cioè martedì 20 ottobre. Esattamente come raccontato. Non saranno le provocazioni a intimorire i giornalisti, la cui bussola professionale concludono Cdr, Usigrai e Sugc è il dovere di informare e il diritto dei cittadini a essere informati».
Chiedere alla commissione Antimafia di incontrare Mimmo Rubio, il giornalista di Arzano, vicino Napoli, fatto oggetto nei giorni scorsi di attacchi e insulti documentati anche in un video pubblicato dal Sindacato unitario giornalisti della Campania. E intanto inviare tutto il materiale relativo alle ultime minacce ricevute dal collega all’Osservatorio cronisti minacciati del Viminale e al viceministro Matteo Mauri, al quale Fnsi e Sugc chiederanno di rafforzare la sorveglianza al cronista e di promuovere, appena la possibile, una riunione dell’Osservatorio ad Arzano.
Sono le iniziative concordate oggi con il giornalista durante una riunione in videoconferenza cui hanno preso parte, fra gli altri, il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti e il segretario del sindacato regionale, Claudio Silvestri.
«Invitiamo colleghe e colleghi è l’appello di Fnsi e Sugc a essere scorta mediatica di Mimmo Rubio. A rilanciare quel video agghiacciante dei cori e degli insulti sotto casa. A “illuminare” a giorno questa vicenda oltraggiosa non solo per Mimmo, ma per tutta la categoria e per il Paese. Bisogna evitare che Mimmo Rubio venga isolato, che divenga un bersaglio. L’invito è non solo a denunciare la sua vicenda, ma a raccontare in ogni sede quanto accade ad Arzano».
Fnsi e Sugc, che con l’avvocato Giulio Vasaturo e il legale del sindacato campano, Giancarlo Visone, hanno annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile al processo, auspicano infine che gli autori delle minacce vengano quanto prima individuati e sanzionati.
Ha parlato per oltre due ore Roberto Saviano, questa mattina, davanti ai giudici del tribunale di Roma, nell’ambito del processo a carico del boss del clan dei Casalesi Francesco Bidognetti e degli avvocati Michele Santonastaso e Carmine D’Aniello, accusati di minacce aggravate dal metodo mafioso nei confronti dell’autore di Gomorra e di Rosaria Capacchione. Lo scrittore e giornalista ha ripercorso la vicenda al centro del processo e ha anche ricostruito i motivi per i quali è costretto a vivere sotto scorta, che, ha ribadito, «non è un privilegio ma talvolta diventa un inferno».
In aula anche il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti, in rappresentanza del sindacato che, rappresentato dall’avvocato Giulio Vasaturo, si è costituito parte civile. All’uscita dal tribunale, Giulietti ha ribadito che «è un dovere essere in aula accanto a due giornalisti che hanno solo fatto il loro mestiere, ossia raccontare la pervasività e la pericolosità della camorra in una terra martoriata, la Campania. Il sindacato ha aggiunto il presidente Fnsi sarà sempre accanto ai giornalisti minacciati, ovunque essi siano e da qualunque posto facciano il loro mestiere, anche nella periferia più profonda. E ogni volta ribadiremo che chi colpisce un giornalista ci colpisce tutti e fa male alla democrazia».
La prossima udienza del processo è fissata per il 15 dicembre, quando ci sarà la requisitoria del pubblico ministero.
Revoca con effetto immediato del patto di alleanza sottoscritto con la Cisal l’11 dicembre 2017. Invito al Consiglio direttivo del Sindacato Giornalisti della Calabria a deferire al Collegio regionale di probiviri il segretario generale della Cisal Francesco Cavallaro, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei giornalisti della Calabria, per violazione dello Statuto federale. Mandato agli avvocati per verificare che il contratto sottoscritto da Uspi e Cisal sia conforme alle previsioni di legge, alla correttezza dei rapporti sindacali e soprattutto non arrechi pregiudizio ai giornalisti e, in tal caso, attivare ogni azione necessaria a garantire il rispetto delle regole.
È quanto stabilito dalla Giunta esecutiva della Fnsi riunita, in modalità telematica, con la Consulta delle Associazioni regionali di Stampa dopo la notizia della firma di un contratto per la regolamentazione dei rapporti di lavoro di natura redazionale da parte di Uspi e Cisal, mentre era in corso con l’organizzazione datoriale guidata da Francesco Saverio Vetere una trattativa sul rinnovo del contratto firmato con la Federazione nazionale della Stampa italiana scaduto il 31 maggio 2020.
E mentre, come espressamente previsto dal patto di alleanza sottoscritto con la Fnsi, la Cisal si era impegnata a riconoscere nei contratti nazionali di lavoro giornalistico stipulati dalla Federazione nazionale della Stampa italiana «l’unico strumento adeguato a regolamentare i diritti contrattuali dei giornalisti e a garantirne l’autonomia professionale».
Le decisioni della Giunta e delle Assostampa erano state anticipate da una dura presa di posizione del sindacato dei giornalisti all’indomani della stipula dell’accordo fra Uspi e Cisal, mai comunicata ufficialmente alla Fnsi.
In virtù di quanto accaduto, e in ragione dell’evidente mancanza di affidabilità dimostrata, Giunta esecutiva e Associazioni regionali di Stampa hanno dichiarato cessato ogni confronto con l’Uspi sulla prosecuzione dei lavori di rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 maggio 2020, e di proseguire, al contempo, il confronto con le altre organizzazioni datoriali interessate, per la tutela contrattuale, assistenziale e previdenziale dei colleghi.
“Per la seconda volta consecutiva e senza alcuna motivazione la Casertana Football club ha negato gli accrediti alle testate Sportcasertano.it e Tuttocasertana.it e al fotoreporter Giuseppe Scialla. Si tratta di un atto gravissimo che limita il diritto di cronaca e che danneggia il lavoro dei colleghi giornalisti e fotografi. Invitiamo la società a ripristinare i corretti rapporti con la stampa locale, garantendo parità di trattamento a tutti i cronisti che si occupano della squadra, e a rivedere la propria posizione fornendo, se ci sono, motivazioni plausibili che labbiano condotta a prendere una decisione del genere”. È quanto affermano in una nota congiunta Sindacato unitario giornalisti della Campania (SUGC) e Ussi Campania.
“Ringraziamo il viceministro dellInterno Matteo Mauri per essere intervenuto sul gravissimo caso di Arzano, dove il giornalista Mimmo Rubio è stato costretto a restare barricato in casa con un gruppo di persone davanti al suo palazzo che lo insultava e lo minacciava. Quando lemergenza Covid lo permetterà lo inviteremo a incontrare i colleghi su quel territorio martoriato dal dominio della camorra più pericolosa del Napoletano. I nostri legali, intanto, sono a disposizione del giornalista per tutelarlo in tutte le sedi. La Prefettura di Napoli ha attenzionato il caso e al collega è stata affidata la tutela delle forze dellordine”. È quanto affermano in una nota la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania.
“Lo Stato è al fianco del giornalista Mimmo Rubio, minacciato da un gruppo di persone a volto coperto nel comune di Arzano. Si tratta di un episodio grave, che la Prefettura di Napoli ha seguito fin da subito con attenzione. Al cronista, a cui si è già garantita la necessaria protezione, invio tutta la mia solidarietà. Le istituzioni sono vicine e sostengono chi svolge il proprio lavoro in contesti difficili, come nel caso di Mimmo Rubio. Abbiamo dimostrato l’impegno del Viminale con la riapertura dell’Osservatorio sui giornalisti minacciati voluta dal Ministro Lamorgese”. Così il vice ministro dell’Interno Matteo MAURI sulle minacce ricevute dal giornalista Mimmo Rubio ad Arzano, in provincia di Napoli.
È morto a 82 anni Carlo Franco, cronista di razza per anni al Mattino dove è stato anche capo delle redazioni della Cronaca, della Cultura, dello Sport, delle Pagine speciali e del Mattino Illustrato. Suo il pezzo sulla celebre prima pagina del Mattino che titolava Fate Presto, all’indomani del terremoto in Campania. Prima pagina che fu trasformata in un’opera d’arte da Andy Warhol e inserita da Lucio Amelio nella collezione Terrae motus, ora ospitata nella Reggia di Caserta. Carlo ha lavorato per la Rai per il Corriere del Mezzogiorno, fin dalla sua nascita nel 1997, con la Repubblica. Ha spaziato in tutti i settori, dalla cronaca pura allo sport, altra sua grande passione. Ha amato il giornalismo profondamente, metteva sempre tanta energia in quello che faceva, energia che riusciva a trasmettere a chi lo circondava. Sempre attento ai colleghi più giovani che cercava di non lasciare indietro quando si lavorava su una notizia. Negli ultimi tempi era preoccupato per la crisi del giornalismo e invitava il Sindacato a stimolare le redazioni e i cdr a reagire. Con lui se ne va un pezzo di storia del nostro giornalismo. Alla famiglia l’abbraccio del Sindacato unitario giornalisti della Campania.
Dolore per la scomparsa di Carlo Franco viene espresso dal sindaco Luigi de Magistris: «Ha raccontato Napoli, le sue bellezze, le sue ferite. Ha narrato in modo mirabile decenni di cronaca, di politica, di sport . È stato un grande giornalista e la città lo ricorda, tramite me, con grande affetto. Alla sua famiglia, al mondo del giornalismo e dello sport giunga il nostro cordoglio».
Al via la seconda edizione del premio giornalistico USSI Lo Sport e chi lo racconta, questanno intitolato alla memoria del Consigliere Nazionale Luca Miani venuto a mancare il 23 ottobre 2019.
Dopo lottimo esordio reso possibile dalla qualità dei servizi ricevuti, lUnione Stampa Sportiva Italiana (USSI) intende continuare a dimostrare la sua vicinanza ai giornalisti, con lappoggio dellOrdine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale Stampa Italiana.
Una nuova occasione per promuovere la professione e incentivare il coraggio di intraprendere e continuare, oltre le difficoltà, il cammino professionale nonostante i tempi non favorevoli.
Il Premio USSI Lo sport e chi lo racconta questanno avrà per tema: LO SPORT SENZA SPORT: STORIE DAL VIRUS.
Il premio giornalistico stavolta consta di quattro sezioni: Carta stampata e web per over40; Carta stampata e web per under40; Reportage radio, video; Servizio fotografico.