Salone del Libro. Al Lingotto la cerimonia di premiazione del Premio Goliarda Sapienza-Racconti dal carcere. La Crisalide di Stefano e Lemma e Comma 22 di Michele Maggio sono i racconti premiati ex aequo al Salone Internazionale del Libro di Torino vincitori dell’VIII Edizione del Premio Goliarda Sapienza-Racconti dal carcere, Progetto Speciale Malafollia.
La premiazione durante un evento che, non più in carcere, ma in mezzo alla gente del Lingotto, nel luogo simbolo della lettura, è stato condotto da Antonella Bolelli Ferrera, ideatrice e curatrice del Premio, con un reading dell’attore Luigi Lo Cascio e gli interventi degli scrittori Edoardo Albinati, Erri De Luca e di Patrizio Gonnella di Antigone. I racconti saranno pubblicati nel libro Malafollia a cura di Bolelli Ferrera (Giulio Perrone Editore).
Promosso da Inverso Onlus e Siae, Racconti dal carcere è l’unico concorso europeo rivolto alle persone detenute che vede la partecipazione attiva di grandi scrittori ed artisti nelle vesti di tutor . Madrina, la scrittrice Dacia Maraini. «I più grandi scrittori ed artisti da anni sono di fatto i testimonial di un progetto che si pone un fondamentale obiettivo: portare la cultura in carcere affinché assieme ad essa germogli una cultura della legalità – ha spiegato Bolelli Ferrara – senza di loro il Premio rimarrebbe ristretto nella nicchia degli addetti ai lavori, mentre è anche creando un collante fra i due mondi, quello esterno e quello dentro il carcere, che si possono gettare le basi per innescare quel processo virtuoso che induce alla riflessione. Un progetto ambizioso, ma la cultura questo potere ce l’ha. Ed anche la nostra presenza qui ha un significato particolare, per questo ringrazio Nicola Lagioia, direttore artistico del Salone, per avere ospitato anche quest’anno il nostro evento in mezzo ai grandi della letteratura mondiale».
Il progetto:
Dopo il felice esperimento del laboratorio di scrittura creativa dello scorso anno, è stata costituita una factory creativa formata dagli autori che nel corso delle diverse edizioni del Premio Goliarda Sapienza si sono distinti per qualità di scrittura e di pensiero. Sotto una guida editoriale, ma con assoluta libertà espressiva, gli autori (una ragazza e cinque uomini di varie età) si sono cimentati nella scrittura di racconti sul tema della follia in carcere. Da qui il titolo del progetto speciale Malafollia, il primo passo verso un più ampio progetto di scrittura collettiva. Dopo la presentazione degli autori finalisti (“Edmond”, Patrizia Durantini, Stefano Lemma, Michele Maggio, Sebastiano Prino, Salvatore Torre), è stato l’attore Luigi Lo Cascio a dar voce alla follia narrata nei loro racconti, pubblicati nel libro “Malafollia” (Giulio Perrone Editore) a cura di Antonella Bolelli Ferrera. Erri De Luca, storico Tutor del Premio, a proposito del percorso interiore, a volte doloroso, che deve compiere uno scrittore, ha detto: «Scrivere, soprattutto quando parte da un faticoso lavoro di introspezione, può essere liberatorio, come parlare a un ascolto amico, ma per diventare libro per lettore, bisogna oltrepassare la soglia della confessione. La storia narrata deve far dimenticare al lettore che esiste l’autore».
Edoardo Albinati, autore di una introduzione del libro Malafollia è rimasto colpito dalla qualità dei racconti: «Ho trovato originale l’idea di concentrarsi sul tema della follia, perché c’è un nesso molto forte tra essa e il carcere, sia quando la follia è il prodotto della carcerazione sia quando ne è la premessa, però quello che mi ha colpito è stata la qualità di scrittura di questi racconti, di cui almeno due-tre di rango letterario assoluto; ritengo che il piacere di leggere sia senz’altro la cosa più attraente, la condizione per cui è valsa la pena scrivere l’introduzione a questo libro».
Patrizio Gonnella, autore di una seconda introduzione per il libro, come presidente di Antigone, ha invece posto l’accento sull’importanza della Sentenza 99 della Corte Costituzionale: «Pone un punto che non è solo di principio, ma ha un forte impatto pratico, ovvero l’equiparazione della salute psichica alla salute fisica. È un retaggio del passato quello di ritenere la malattia solo qualcosa che colpisce il corpo, e questa equiparazione in tema di benessere psicofisico, pur riferendosi a un unico articolo, potrà avere un impatto più generale sull’ordinamento penitenziario. Quale sarà questo impatto lo vedremo con il tempo, sicuramente sarà un grosso strumento nelle mani della Magistratura di Sorveglianza, che potrà mettere in campo tutti gli strumenti, anche normativi, attivabili di solito per la malattia fisica, laddove vi sia un serio disagio psichico».
Giuria:
Per la prima volta nella storia del Premio Goliarda Sapienza, le votazioni hanno determinato un’assoluta parità fra due racconti. La giuria formata da scrittori e giornalisti (Annamaria Barbato Ricci, Paolo Di Paolo, Massimo Lugli, Giordano Meacci, Angelo Pellegrino, Federico Ragno, Marcello Simoni, Cinzia Tani, Nadia Terranova, Mons. Dario Edoardo Viganò) e da circa duecento studenti liceali, è presieduta dal poeta Elio Pecora che ha detto: “Questo risultato di parità è la dimostrazione dell’elevato livello dei racconti che hanno diviso la giuria equamente, dimostrando peraltro l’autenticità di questo concorso”.