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L’Unione Europea equipara per la prima volta i ministri del culto a cartomanti, chiromanti, chiaroveggenti, astrologi, medium, commessi viaggiatori, piazzisti e venditori ambulanti.
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L’Unione Europea equipara per la prima volta i ministri del culto a cartomanti, chiromanti, chiaroveggenti, astrologi, medium, commessi viaggiatori, piazzisti e venditori ambulanti.
“i sacerdoti dovranno dire ai fedeli che ciò che offrono è solo una forma di intrattenimento, non provata scientificamente”.
Notizie dal futuro. Da lunedì prossimo entreranno in vigore in tutta Europa controlli restrittivi sui servizi religiosi offerti ai consumatori. Le nuove norme sono contenute in una direttiva dell’Unione europea che equipara per la prima volta i ministri del culto a cartomanti, chiromanti, chiaroveggenti, astrologi, medium, commessi viaggiatori, piazzisti e venditori ambulanti. Lo scopo è impedire che il pubblico possa essere raggirato o confuso da pratiche commerciali scorrette. In base a queste regole, per esempio, “i sacerdoti dovranno dire ai fedeli che ciò che offrono è solo una forma di intrattenimento, non provata scientificamente”. Ciò significa, spiega Le Figaro, che all’ingresso dei luoghi di culto dovranno essere affissi cartelli per avvertire i potenziali fedeli di non prendere la religione troppo sul serio. Avvertimenti analoghi dovranno comparire su pubblicazioni religiose e siti web, nonché su depliant e pubblicità in favore dell’8 per mille. Ai fedeli, inoltre, si dovrà spiegare in modo chiaro che le leggende religiose non sono che allegorie astrologiche del transito del Sole nel cielo. Non a caso, millenni prima di Cristo, gli antichi egizi veneravano Horus, il dio Sole, la cui biografia è simile a quella di Gesù: nascita il 25 dicembre; madre vergine ingravidata da uno spirito sacro; miracoli vari, crocifisso, sepolto per tre giorni, poi risorto.
La direttiva minaccia di scatenare polemiche furiose da parte dei religiosi che non si sentono dei millantatori, per non parlare dei milioni di persone che pregano quotidianamente, o si fidano più del Papa che della scienza medica. “Chiederci di esporre cartelli che avvertano il pubblico che ciò che diciamo non è scientifico è contrario alla nostra fede!” protesta un vescovo che preferisce restare anonimo. “E trasmette ai fedeli l’idea falsa che non crediamo in quello che diciamo! Regolamentare una simile materia è come pretendere di imporre regole a Dio!” I violatori rischiano una multa fino a un milione di euro, e fino a due anni di prigione per i casi recidivi dibattuti in sede penale; ma il modo in cui verrà fatta rispettare la nuova normativa non è ancora chiaro. Commenta l’avvocato Heinz Felfe, dello studio legale David, Foster, Wallace & Gromit di Bruxelles: “Queste direttive spingono verso la criminalizzazione di azioni che in passato sfuggivano a una censura legale. Non è colpa della religione se dietro questa pratica antica, nata agli albori dell’umanità, sono fiorite tutta una serie di attività che hanno più a che fare con la circonvenzione di incapace che con la fede. E poi chi l’ha detto che c’è verità solo nel positivismo? Mettiamolo alla scienza, il cartello che può essere una truffa: la scienza che asservita al tecnologico e all’economico sta distruggendo il pianeta. O tutti o nessuno.” Di parere diverso Alma Roodedraat, la scienziata olandese che da sempre si batte contro i raggiri a base di irrazionale: “Un cartello per avvertire che le religioni sono pura fantasia? Mi sembra giusto. La gente va tutelata, c’è una responsabilità diffusa. Per esempio i telegiornali in Italia danno spesso notizia delle gesta del Papa. In questo modo si fa credere allo spettatore che nella religione ci sia qualcosa di fondato. La verità è che gli interessi economici in gioco sono enormi. A New York, qualche anno fa, la Chiesa cattolica costrinse una galleria d’arte a chiudere una mostra in cui era esposto un Gesù di cioccolata. L’arcivescovo di New York disse che era oltraggioso fare Gesù con del cibo. E le ostie allora? I cattolici in tutto il mondo mangiano ostie. La Chiesa vuole forse il monopolio degli snack?”
Fonte: di Daniele Luttazzi/ Il Fatto Quotidiano del 24 DICEMBRE 2020